Turismo, solo Asat parla di ambiente e cambiamento climatico, silenzio da presidente e due assessori, come sui grandi carnivori
L'ambiente? Merito al numero uno di Asat di averne parlato, il resto è solo silenzio, o quasi, dalla componente politica. Nessun accenno al cambiamento climatico. Temi solo accarezzati anche negli Stati generali della montagna

TRENTO. Un piccolo accenno all'ambiente e nessuno al cambiamento climatico, ma l'ipotesi sembra quella di continuare a sviluppare tout court il prodotto invernale per inseguire modelli che rischiano di trasformarsi in boomerang un domani (Qui articoli). Questo quanto emerge dall'assemblea annuale di Asat-Associazione albergatori e imprese turistiche del Trentino degli scorsi giorni. Un incontro che ha visto la presenza anche del presidente Maurizio Fugatti, l'assessore all'ambiente Mario Tonina e l'assessore al turismo Roberto Failoni.
Un concetto chiave è quello dell'autonomia. "Nei suoi aspetti istituzionali, economici e culturali - ha detto Gianni Battaiola, presidente di Asat - che ha consentito a questa terra di accrescere il livello di benessere della popolazione e ancora prima di affrontare e di impostare il percorso di sviluppo, di decidere come allocare risorse, quali obiettivi privilegiare. Le recenti elezioni hanno portato a un cambio delle classi dirigenti alla guida della nostra autonomia. È quindi nella normalità che vengano fatte scelte diverse dal passato, ma la consapevolezza dell’importanza dell’autonomia deve essere patrimonio e punto di riferimento per tutti".
L'ambiente? Merito al numero uno di Asat di averne parlato, il resto è solo silenzio, o quasi, dalla componente politica. "L'ambiente naturale e quello del paesaggio - ha continuato Battaiola - uniti alla qualità della vita dei residenti e degli ospiti rappresentano il vero valore aggiunto dell’economia turistica del territorio. Valori fondanti anche per l’identità del territorio e del patrimonio culturale: occorre inserire innovazioni che tengano conto dei cambiamenti continuamente in atto nella società, nei consumi, nella cultura, nell’economia".
E' chiaramente importante la qualità della ricettività, ma altrettanto l'ambiente. Tra i pilastri, insieme a turismo e agricoltura, emersi nel ciclo di incontri legati agli Stati generali della montagna, che hanno escluso quasi totalmente le associazioni ambientaliste e animaliste dalla discussione (Qui articolo). Ma quello dell'ambiente è un concetto alla base dei flussi turistici di un comparto che pesa per il 15% del Pil provinciale.
"Sullo sviluppo sostenibile e l’economia circolare – ha evidenziato Battaiola - incidono non solo le idee e le decisioni del governo provinciale, ma anche quelle delle imprese e delle stesse organizzazioni che le rappresentano. Per questo riteniamo importante e doveroso che la nostra associazione si faccia carico di promuovere questa idea di sviluppo. Ci immaginiamo dunque di proseguire nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio ambientale, in uno sviluppo urbanistico equilibrato, in una rete infrastrutturale che privilegi una mobilità intelligente e interconnessa, in una rete di infrastrutture immateriali che copra effettivamente tutto il Trentino".
Ma ambiente significa anche grandi carnivori, i tanto criticati orsi e lupi rappresentano un marchio di qualità dell'equilibrio del nostro ecosistema, un certificato che qui tutto sommato l'ambiente è ottimo. Ovviamente la componente politica prosegue nel suo silenzio su questo aspetto, tanto che ci è voluto un articolo de Il Dolomiti per far sapere che un orsetto è stato portato al Casteller. Il resto, come si sa, sono solo lettere al ministero per catturare M49 e tavoli di ordine e sicurezza pubblica. Nessuno è entrato nel merito, assente l'assessora Giulia Zanotelli, la cui linea è comunque abbastanza chiara già solo nell'aver cancellato la presentazione del rapporto grandi carnivori (Qui articolo).
Si è parlato, come anticipato, dei cambiamenti continuamente in atto nella società, nei consumi, nella cultura e nell’economia. Ma non di quelli climatici. Il grande assente nel vertice annuale di Asat. Anzi, l'intenzione sembra essere quella di puntare in modo sempre più deciso sul prodotto neve. Nessuna nuova località ha specificato l'assessore, sia beninteso, anche perché oggettivamente non sembrano esserci ulteriori spazi fisici di manovra.
Si punterebbe sulla riqualificazione e, magari, sull'ampliamento di quanto già esiste a livelli di impianti e piani sciabili. Bene, legittimo e importante continuare nel solco della tradizione. Ma se nemmeno la tempesta Vaia accende una lampadina rossa sul cambiamento climatico, si rischia di dover rincorrere altre località che si differenziano fin da subito e cercano nuovi segmenti di mercato nei quali diventare già leader. Qui ancora non sembra esserci la volontà di affrontare il tema, appena accarezzato anche negli Stati generali della montagna.
Il resto sono argomenti nobili e importanti, quali quelli della semplificazione burocratica e la riduzione del peso fiscale, senza dimenticare le infrastrutture. Gli albergatori sono stati rassicurati dal presidente della Provincia. "Le infrastrutture - ha detto Fugatti - dovranno essere realizzate nel rispetto della sostenibilità ambientale. Servono poi infrastrutture per le valli, ma anche quelle di collegamento infra-regionali. L’attenzione della giunta è anche sul tema della mobilità: una buona mobilità aumenta l’attrattività del territorio e proprio in questa prospettiva la Provincia lavora anche su un ulteriore miglioramento dei servizi con l’aeroporto di Verona".
Un altro tema è quello del lavoro e della formazione, "che richiedono un nuovo approccio culturale nelle scuole - ha spiegato il presidente - ma anche in quello delle famiglie. Servono forti investimenti per fare capire che il mondo della ricettività offre importanti occasioni di lavoro che non devono essere considerati di 'secondo livello' o di ripiego, ma di prestigio e di ampie prospettive".
Capitolo recupero di strutture alberghiere dismesse. In questo senso s’inserisce la richiesta dell’associzione, accolta dalla legge provinciale di semplificazione, di prevedere la possibilità di recuperare le strutture alberghiere dismesse per utilizzarle come alloggi di servizio: "In questo modo - ha concluso Fugatti - sarà possibile dare risposta ad un’esigenza dei lavoratori del settore, aumentando l’offerta ricettiva alberghiera senza costruire nuove volumetrie, anzi salvaguardando il territorio attraverso il recupero di edifici fatiscenti". Il resto è legame tra prodotti e territori, mondo digitale e marchi.