Violenza sulle donne, Conzatti: ''L'obiettivo: in Italia l'approccio integrato del Trentino. Introdurremo per legge corsi di formazione anti-violenza nelle scuole''
Presentate le linee programmatiche della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio. La senatrice trentina: ''Sui media immagini del femminile non aderenti alla realtà creano idee distorte nelle nuove generazioni''

TRENTO. Un "ragionamento a 360 gradi", interventi a tutto tondo per sconfiggere le violenze sulle donne e introdurre un cambiamento culturale in tutta Italia. Lo farà la Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, il cui "sogno", annunciato giovedì mattina, è "una legge quadro sulla violenza di genere". Dell'organo parlamentare con poteri speciali è vicepresidente la senatrice trentina di Forza Italia Donatella Conzatti (qui e qui articoli). "Lavoreremo perché la rappresentazione della figura femminile dei media e delle pubblicità sia corrispondente alla donna reale. L'obiettivo è una legge nazionale che introduca corsi di formazione contro la violenza a scuola e all'università" anticipa.
"Il tema è strutturale. Una donna su tre in Italia tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza. Parliamo di segregazione fisica o economica, di violenza, di maltrattamenti, di femminicidio, di un fenomeno grave e diffuso. Ed è ancora più grave, come ha sottolineato la Convenzione di Istanbul, perché i maltrattanti nel 80% dei casi sono partner, l'ex partner, un fidanzato, un familiare. Un fenomeno molto vicino alle donne che le accompagna con moltissimo dolore tutti i giorni della loro vita". Così Conzatti alla presentazione, fatta assieme alla presidente Valeria Valente (Pd) e alla collega vicepresidente Cinzia Leone (M5s) in Sala Nassirya al Senato, delle linee programmatiche di lavoro della Commissione.
"Affronteremo il tema con la massima serietà - ha detto ancora la senatrice trentina durante il suo intervento - cercando di partire da ciò che funziona bene già oggi in Italia e Europa. Ci ispiriamo alle reti di protezione, al sistema integrato suggerito dalla Convenzione di Istanbul, al metodo Scotland. Non guarderemo solo alle vittime, ma anche a coloro che hanno comportamenti violenti. Siamo convinte che il fenomeno della violenza scomparirà solo quando ci sarà una ferma presa di coscienza degli uomini che quel modello culturale non è attuabile, è sbagliato, perseguibile penalmente ed è un modello culturale che va abolito da un Paese civile e democratico come l'Italia".
I lavori della Commissione saranno strutturati su specifici gruppi di lavoro che rientrano nel quadro delle linee della Convenzione di Istanbul e delle cosiddette "4P", "protezione, prevenzione, procedimento contro i colpevoli e politiche integrate".
Alla presidente spetterà il coordinamento del gruppo che si occuperà della "punizione" ("Le priorità - ha detto - sono il raccordo tra procedimento penale e civile, il lavoro delle Ctu nei tribunali, il bilanciamento di attenuanti e aggravanti"). Conzatti coordinerà il gruppo sulla rieducazione e riabilitazione degli uomini con comportamenti violenti, con l'obiettivo di "riuscire a rendere obbligatoria la frequenza di corsi di rieducazione per i maltrattanti" e lavorerà per implementare in Italia l’approccio integrato alla presa in carico delle vittime e dei loro figli, prendendo spunto dalle migliori pratiche europee e italiane, "come quella della Provincia autonoma di Trento".
La senatrice trentina ha espresso un plauso al "lavoro fatto davvero bene in Trentino, che è quello richiesto dalla Convenzione di Istanbul", da cui si prenderà spunto, e ricorda che "la battaglia contro la violenza sulle donne si vince assieme agli uomini".
A Cinzia Leone, che ha evidenziato la "mercificazione del corpo femminile nella pubblicità" come un rischio e si adopererà per la costruzione di una cultura del rispetto.
"In collaborazione con l'Agcom e la Commissione di vigilanza della Rai lavoreremo per la prevenzione con le testate giornalistiche nazionali - chiarisce, raggiunta poi al telefono, Conzatti - per far passare il concetto che pure le immagini creano la realtà. È tempo che venga data un'immagine della donna corrispondente alla realtà, che non è quella di una velina, ma di una donna reale. Lavoreremo perché si dia alla società un'immagine aderente a quella reale, perché le donne non sono oggetti".
Anche una campagna pubblicitaria, ad esempio dalle modelle troppo magre è una forma di violenza? "Rappresentare la donna in maniera diversa dalle donne reali è violenza, crea un'idea distorta per le nuove generazioni. Ci spenderemo perché crescano con un'idea di donna più aderente alla realtà. Alcune aziende di nicchia già stanno iniziando a farsi rappresentare nell'immagine da donne reali" risponde Conzatti.
Che ricorda un altro obiettivo della Commissione: "Ragioneremo a 360 gradi. L'obiettivo sarebbe arrivare a una legge nazionale che introduca corsi di formazione non solo per la scuola, ma anche all'università". Proprio nel momento in cui in Trentino sono stati sospesi i corsi sull'educazione di genere? ""Corsi liberi dalle violenze" li chiameremo così" risponde ironica Conzatti.