Femminicidi, interviene la senatrice Conzatti: “Servono corsi di rieducazione per uomini maltrattanti”
Sono già 40 i casi di femminicidio avvenuti nei primi sei mesi dell’anno, un numero che non accenna a calare e perfettamente in linea con gli anni scorsi, dopo l’ennesimo caso interviene anche la senatrice trentina Conzatti

ROMA. L’ultimo caso a Savona dove un uomo ha sparato alla ex compagna durante una serata in spiaggia, ferendo anche altre due donne e una bambina di 3 anni. Nei primi 6 mesi dell’anno il numero delle vittime di femminicidio è salito a 40.
Debora, la vittima di Savona, aveva denunciato 19 volte quello che poi è diventato il suo carnefice a margine del caso è intervenuta anche la senatrice trentina Donatella Conzatti.
“L’ennesimo caso di femminicidio e denunce della vittima per avere misure di protezione, non sono bastati per evitare un’altra morte – attacca la senatrice – sarebbe il caso di istituire l’obbligo di frequentare corsi per la rieducazione degli uomini maltrattanti da affiancare alle misure cautelari”. È questa la proposta presentata in aula da Conzatti da sempre in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne.
“L’uomo che agisce con comportamento violento e che è intriso di cultura di dominio tale da poter considerare la donna oggetto va certamente denunciato, ma contemporaneamente – continua Conzatti – va psicologicamente rieducato”.
La senatrice spiega come il gruppo di Forza Italia abbia depositato una serie di emendamenti al disegno di legge sul cosiddetto ‘Codice Rosso’, da oggi all’esame dell’Aula del Senato, in cui si chiede di far rientrare i corsi per la rieducazione dei maltrattanti tra le misure di protezione della donna. Il disegno di legge in discussione prevede per i reati contro le donne una 'corsia preferenziale' che tradotto significa indagini più veloci. Previste inoltre, pene più pesanti per i casi di violenza sessuale e stalking, introdotti anche nuovi i reati di revenge porn e sfregi al viso oltre allo stop ai matrimoni forzati.
La Vicepresidente della Commissione sul femminicidio affonda poi sulla maggioranza giallo-verde: “Sul Codice Rosso, sta passando un messaggio di chiusura, secondo noi il provvedimento potrebbe essere migliorato con le nostre proposte di modifica ma la maggioranza ha deciso di blindare la proposta. Siamo ancora ancora in tempo per fare un passo nella direzione più giusta – conclude la parlamentare azzurra – quella delle donne, che chiedono l’aiuto di tutte le forze politiche”.