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Coronavirus, Zeni (Pd): "Attriti tra Bordon e Giunta? Chiariscano se omettono informazioni"
Dopo che per mezzo stampa sono state riportate delle indiscrezioni su possibili frizioni tra l'Azienda sanitaria e la Giunta per le parole di Bordon sulle cause del contagio, il consigliere provinciale del Partito democratico Luca Zeni interroga la Provincia sulla trasparenza nella comunicazione dei dati e delle analisi

TRENTO. Mentre il conteggio dei malati appare ogni giorno piuttosto confuso, con discrepanze tra i dati comunicati nella quotidiana conferenza stampa e quelli forniti dall'Azienda sanitaria agli organi di stampa, dal mondo della politica emerge qualche perplessità sulla trasparenza con cui la Giunta sta rendendo conto alla cittadinanza della situazione Coronavirus in provincia.
A interrogarsi sulla “trasparenza di dati e analisi” è questa volta l'ex assessore alla Salute e consigliere provinciale del Partito democratico Luca Zeni, non indifferente alle indiscrezioni giornalistiche su possibili frizioni degli ultimi giorni mostrate tra la Giunta leghista e gli organi tecnici del comparto sanitario. Dopo sindacati, cittadinanza e stampa, tale richiesta viene ribadita pertanto anche da un membro dell'opposizione.
Dopo aver evidenziato l'essenzialità di “competenza, dinamismo ed equilibrio istituzionale anche per mantenere la fiducia dei cittadini”, specie in Trentino, risultato “tra le realtà più colpite in base al numero di abitanti”, il consigliere dem, nell'interrogazione depositata al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, si è soffermato sui rischi dovuti alla pressione creata da un “quadro non positivo”, in particolare alla luce delle “indiscrezioni giornalistiche” sugli attriti avuti tra Provincia e dirigenti dell'Apss.
“Pare infatti – si legge nel testo dell'interrogazione - che nel corso di una riunione di maggioranza, alla presenza della giunta provinciale in maniera formale, siano emerse rimostranze da parte di esponenti della Lega Salvini Trentino perché alcuni dirigenti provinciali hanno.. detto la verità. Ci si riferisce in particolare al dato di fatto per il quale la scelta di invitare i turisti e ritardare la chiusura delle piste da sci ad inizio marzo ha portato ad una diffusione importante di contagio in provincia di Trento. Questo dato di fatto è stato naturalmente riportato dai dirigenti dell’azienda sanitaria in sede di analisi, come era doveroso facessero, e sconcerta apprendere che esponenti politici chiedano ai tecnici di censurare le loro analisi quando si rivolgono alla comunità trentina”.
Nel corso della conferenza stampa di lunedì 30 marzo, infatti, il direttore generale dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon aveva indicato proprio nella scelta di mantenere aperte le piste la “vera minaccia”, un boomerang che avrebbe amplificato i contagi colpendo “maestri di sci e impiantisti”. Nella conferenza del giorno successivo, il direttore non era apparso in video, suscitando qualche domanda.
Per questo, Zeni, giungendo al cuore dell'interrogazione, interroga la Giunta “se siano stati rivolti inviti, anche ufficiosi, a dirigenti pubblici di omettere parte delle informazioni nella comunicazione relativa all’epidemia” e “se le comunicazioni e le analisi comunicate abbiano recepito i suggerimenti di qualche esponente della maggioranza di censurare alcune informazioni o se si sia mantenuto il dovere di trasparenza nei confronti della comunità trentina”.