Coronavirus: tamponi antigenici nelle farmacie, i dati forniti ai cittadini dall'assessora non tornano e arriva l'interrogazione in Aula
Come dimostrato negli scorsi giorni da il Dolomiti l'affermazione (messa, ironia della sorte, anche nel comunicato stampa intitolato ''Fugatti: dal Trentino dati corretti e in linea con le richieste del Ministero'') di Segnana in conferenza stampa che ''ad oggi sono circa 500 i tamponi fatti presso le farmacie'' non tornava con i dati reali visto che solo a Piedicastello ne sono stati fatti più di 1.100. Lucia Coppola ora chiede spiegazioni: ''E' chiaro che Fugatti e l'assessora hanno dei problemi sulla comunicazione dei numeri''

TRENTO. Le conferenze stampa modello talk show, con politici, tecnici, ospiti a sorpresa, volute dal presidente Fugatti quasi ogni sera per aggiornare la popolazione sulla curva del contagio in Trentino si confermano qualcosa di troppo spesso confusionario e, pur ripetendo grosso modo sempre gli stessi concetti, faticano a sciogliere dubbi e perplessità ma anzi, se possibile, finiscono per disorientare gli spettatori mettendo a nudo i limiti comunicativi di questa amministrazione. Se si pensa alla decisione di non informare la cittadinanza rispetto ai positivi trovati con i tamponi antigenici, quindi alla decisione di non fornire alla comunità il quadro reale del contagio, è presto spiegato il livello di trasparenza di una politica che ogni giorno alla sua comunità non riesce a raccontare la realtà dei fatti eppure usa quei dati per fare i provvedimenti (giustamente perché solo il dato completo dà la realtà della situazione).
E se ancora ci sono sindaci che non hanno capito come vengono istituite le ''zone rosse'' (come accade a Tesero) proprio perché la comunicazione della Pat è confusa e confusionaria i problemi con i numeri restano tra i più frequenti soprattutto per l'assessora Segnana nonostante si affidi praticamente sempre alla lettura, sia nelle conferenze pubbliche che in Aula. Uno scivolone lo ha fatto anche qualche giorno fa quando ha dichiarato (e la Pat lo ha anche messo nero su bianco in un comunicato intitolato, ironia della sorte ''Fugatti: dal Trentino dati corretti e in linea con le richieste del Ministero'') che: "'Ad oggi sono circa 500 i tamponi fatti presso le farmacie''.
Il riferimento era al progetto di tamponi antigenici nelle farmacie del Trentino ma ci è bastato rivolgerci alle prime tre che erano partite prima per sapere che la farmacia di Piedicastello a lunedì 16 novembre aveva già eseguito da sola 1.197 tamponi antigenici e quelle di Pomarolo e di Riva del Garda avevano, entrambe, superato quota 700. Insomma solo tre farmacie avevano eseguito oltre 2.500 tamponi, cinque volte di più rispetto ai 500 segnalati dall'assessora Segnana alla comunità e il Comune di Trento aveva confermato, poi, che a settimana le sole due farmacie di Madonna Bianca e Piedicastello insieme ''garantiscono un servizio con accesso ogni tre minuti e con una potenzialità di 1.180 tamponi alla settimana: 660 test a Madonna Bianca e 520 a Piedicastello". Insomma quel 500 buttato lì dall'assessora Segnana per ''informare'' la cittadinanza non si capisce da dove arrivi e che tipo di informazione dia alla cittadinanza, e allora chiarimenti vengono chiesti da Lucia Coppola in consiglio provinciale con un'interrogazione.
''Ormai è chiaro a tutti che il presidente Fugatti e l’assessora Segnana hanno dei problemi sulla comunicazione dei numeri - spiega la consigliera -. Persino il dott. Ferro ha dichiarato che i positivi in Trentino sono circa diecimila mentre quelli comunicati ufficialmente sono circa 3000. Meno grave, ma comunque emblematico della difficoltà a gestire oltre che i dati anche la comunicazione è la discrepanza sorta tra il dato fornito dalle farmacie circa il numero dei tamponi effettuati (qualche migliaia) e quelli comunicati dall’assessora Segnana (solo 500 tamponi). Il presidente dell’associazione titolari di farmacia ha dichiarato (sempre a il Dolomiti ndr) che sarebbe importante slegare i tamponi dall’impegnativa del medico, analogamente a quanto sta facendo l’Alto Adige''.
Eppure negli scorsi giorni è stata mandata una comunicazione dall'Apss che va nella direzione opposta, chiedendo anche ai privati di eseguire i test rapidi solo su impugnativa del medico. E allora ecco i quesiti di Coppola che chiede di sapere ''la motivazione per la quale è stato reso pubblico un numero così basso di tamponi antigenici effettuati dalle farmacie rispetto ai valori reali; se non ritenga opportuno mettere nelle condizioni le farmacie di effettuare tamponi antigenici anche senza prescrizione del medico curante; la tempistica riguardo l’effettuazione di corsi di formazione per operatori addetti all’effettuazione di tamponi antigenici presso le farmacie e quali altre proposte intende avanzare per ovviare alla difficoltà di reperimento di infermieri e personale medico''.