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Fugatti e la Giunta si arrendono: via libera all'apertura dei negozi la domenica. Intanto è arrivato anche il ricorso del Codacons: ''Norma illogica e arbitraria''
L'approfondimento tecnico si è concluso, forse proprio quando è arrivato anche il ricorso del Codacons. L'associazione per la difesa dell'ambiente e tutela dei diritti di utenti e consumatori ha presentato al Tar di Trento, tramite l'avvocato Zero Perinelli, un ricorso contro la norma provinciale. La Pat: "Evitare disparità di trattamento tra gli esercizi commerciali"

TRENTO. "Evitare disparità di trattamento tra gli esercizi commerciali". Questa motivazione della Provincia che ha deliberato la facoltà di aprire negozi e supermercati la domenica e i festivi. "Indipendentemente dal fatto che un Comune sia turistico oppure a elevata attrattività commerciale. Questo vale fino alla fino alla pronuncia della Corte Costituzionale".
L'approfondimento tecnico si è concluso (Qui articolo), forse proprio quando è arrivato anche il ricorso del Codacons. L'associazione per la difesa dell'ambiente e tutela dei diritti di utenti e consumatori ha presentato al Tar di Trento, tramite l'avvocato Zero Perinelli, un ricorso contro la norma provinciale.
Secondo il Codacons il provvedimento impugnato lede in primo luogo i consumatori, i quali si vedono discriminati a seconda della provincia o regione nella quale risiedono e in questo caso addirittura in base ai Comuni. Nel ricorso vengono evidenziati i problemi di legittimità in quanto viola l'articolo 41 della Costituzione (libertà d'impresa) con conseguenti ricadute sulla concorrenza e, quindi, sull'offerta anche in termini di competitività dei prezzi al fruitore finale.
Ci sarebbe anche la violazione dell'articolo 3: la disparità di trattamento. Un provvedimento, considerato dall'associazione, illogico e arbitraria tra operatori e consumatori della stessa Provincia. "E' infatti chiaro - si legge nella nota del Codacons - come, nell'ambito del territorio stesso, senza che sussistano ragioni oggettive, sia stata introdotta una doppia disciplina dei servizi commerciali: questo crea disparità di trattamento tra tutti i soggetti della filiera".
E arriva il passo indietro della Provincia. "La Giunta - dice la nota di piazza Dante - per appianare il vantaggio competitivo che così si è creato, ha pertanto deciso di adottare un nuovo provvedimento che rimarrà in vigore fino a che la Corte Costituzionale non deciderà in merito al ricorso presentato dal governo il 28 agosto scorso contro la legge provinciale numero 4 del 2020, che disciplina appunto la materia degli orari dei negozi in Trentino. La delibera approvata oggi ha effetto per la giornata di domenica 4 ottobre, posto che già da domenica 11 ottobre sono programmate deroghe alla chiusura già consentite dalla normativa precedente".
Nei giorni scorsi la Provincia aveva speso un time out: un approfondimento tecnico sulla legge che dispone la chiusura di negozi e supermercati la domenica e i festivi. ("L'esecutivo - spiegava la Provincia - ha dato mandato alle strutture tecniche di analizzare l'ordinanza riservandosi di assumere a breve una decisione".
Nelle scorse settimane la Pat aveva "liberato" solo gli esercizi commerciali che avevano presentato ricorso. Ora il via libera in attesa della sentenza della Corte costituzionale, che per situazioni simili si è già espressa per la libertà dell'apertura dei negozi.
Un provvedimento sul quale già gli uffici tecnici avrebbero segnalato l'incostituzionalità della norma: la competenza è esclusiva dello Stato (Qui articolo). A questo si aggiunge che il presidente Maurizio Fugatti si era espresso nei mesi passati per confermare di essere a conoscenza dell'incostituzionalità della norma ma che poco importa perché i tempi della sentenza sarebbero stati lunghi (Qui articolo). Si sarebbe cercato di lavorare di diplomazia in sede di Commissione dei 12 e pure lì è stato scritto nero su bianco che la materia riguarda Roma. Dopo tre mesi, piazza Dante inserisce la retromarcia.