I docenti precari contro il concorso straordinario: “Prima stabilizzateci”. Voltafaccia della Lega: a Roma si oppone in Trentino dà il via libera
Se a Roma la Lega si oppone al concorso straordinario per docenti, in Trentino si aspetta solo la data ufficiale, gli insegnanti precari: “Da Bisesti non sono arrivate risposte, ci domandiamo perché il governo Trentino a maggioranza leghista abbia bandito un concorso che a livello nazionale lo stesso partito non voleva”

TRENTO. Sono centinaia i docenti precari che stanno protestando contro il concorso straordinario che prevedono l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi insegnanti. Un provvedimento varato a livello nazionale sulla scia dell’emergenza Covid, per inserire “forze fresche” nella scuola. Al concorso pubblico, ovviamente, può partecipare chiunque ne abbia i requisti ma come è noto all’interno della scuola italiana (e trentina) ci sono moltissimi precari che pur insegnando da tempo non hanno ancora ricevuto una cattedra fissa. Ed è proprio contro questo meccanismo che puntano il dito questi docenti che, prima di bandire un nuovo concorso straordinario, chiedono di essere stabilizzati.
Il dibattito è aperto ma se a livello nazionale la Lega si è schierata contro il concorso straordinario, voluto dalla ministra Lucia Azzolina, in Trentino si procede speditamente verso la conferma del concorso (manca solo la data), nonostante la Provincia goda di una notevole autonomia nel settore. Se a Roma il senatore leghista Mario Pittoni è uno dei più agguerriti detrattori del concorso straordinario, l’assessore provinciale Mirko Bisesti ha preferito adeguarsi alla linea del Governo senza sfruttare i margini concessi dall’autonomia.
“Ci domandiamo perché il governo Trentino a maggioranza leghista abbia bandito un concorso che a livello nazionale la Lega non voleva assolutamente”, scrivono alcuni docenti precari in una lettera inviata a Il Dolomiti. “Dall’assessorato non sono arrivate risposte, eppure a livello nazionale il senatore Pittoni aveva suggerito di sospendere e spostare più avanti il concorso straordinario e intanto di assumere i precari storici per titoli e servizio, con l’impegno da parte dei precari stessi, con almeno 3 anni di servizio, di essere stabilizzati solo dopo aver conseguito i credi formativi necessari e dopo aver superato il periodo di prova di 3 mesi”.
L’ultima volta che ai docenti precari è stata concessa la possibilità di partecipare a un concorso dedicato risale al 2014: “Bisesti – scrivono gli insegnanti – ha dimostrato di volere il concorso straordinario, ora però dalla Giunta ci aspettiamo risposte coerenti. Non è possibile sfruttare alcuni temi come cavalli di battaglia ma poi adeguarsi a quello che vogliono Azzolina e i 5 Stelle”.