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L'estate sta per finire ma (finalmente) arrivano i criteri per il bonus vacanze della Provincia. Ma tra marca da bollo e tassa di soggiorno, l'importo si abbassa ancora
La campagna "O amato Trentino. Vacanze km 0: la bellezza proprio dietro casa" per promuovere il bonus da 50 o 100 euro riservato ai residenti che decidono di trascorrere un periodo di ferie sul territorio è stata lanciata a luglio. Ma solo in agosto la piattaforma entra in funzione per una misura definita poi nel corso dell'ultimo assestamento di bilancio

TRENTO. L'estate si avvicina alla conclusione e passato Ferragosto si avvia alla fase discendente. La volontà del settore, come sempre, è quella di allungare il periodo delle ferie anche a settembre e ottobre (Qui articolo), ma la stagione si dirige verso le battute finali. E la Provincia presenta (finalmente) il bonus vacanze in Trentino.
La campagna "O amato Trentino. Vacanze km 0: la bellezza proprio dietro casa" per promuovere il bonus da 50 o 100 euro riservato ai residenti che decidono di trascorrere un periodo di ferie sul territorio è stata lanciata a luglio (Qui articolo). Ma solo in agosto la piattaforma entra in funzione per una misura definita poi nel corso dell'ultimo assestamento di bilancio.
La Provincia ha stanziato 3 milioni (che sembrano più o meno quelli a bilancio e non assegnati alle Apt) e ora, venerdì 21 agosto, sono stati presentati i criteri per poter accedere a questa misura che operativamente si attiva il 26 agosto. Meglio tardi che mai. "Crediamo che questo bonus possa dare un sostegno concreto agli operatori e quindi ai lavoratori del settore e possa, inoltre, rappresentare un’opportunità per i trentini che vogliono concedersi una vacanza, a un prezzo interessante, nella nostra splendida terra", questo il commento dell'assessore Roberto Failoni.
Il periodo preso in considerazione va dall'1 luglio al 30 novembre 2020. E’ quanto prevedono i criteri e le modalità di presentazione della domanda e concessione dell’incentivo approvati dalla Giunta provinciale.
L'importo è di 50 euro a persona pagante per un soggiorno minimo di tre notti continuative e in 100 euro per un soggiorno minimo di sette notti e non può essere comunque superiore alla spesa sostenuta. Può essere concesso anche più volte alla stessa persona.
La domanda viene presentata dall'intestatario della documentazione fiscale (fattura o ricevuta) rilasciata dalla struttura ricettiva dove è stato effettuato il soggiorno, anche se riguarda più persone.
Se una famiglia di 4 unità soggiorna in un hotel, deve essere l'intestatario del documento fiscale a presentare la domanda per tutti i componenti del nucleo. Se la richiesta di bonus viene fatta per un gruppo, chi presenta la domanda dovrà far compilare e firmare da ciascun componente del gruppo una semplice dichiarazione sostitutiva scaricabile dal portale e avere a disposizione i documenti di identità scansionati di ognuno.
La richiesta del bonus avviene esclusivamente online (Qui info) e può essere presentata a partire dal 26 agosto e fino al 10 dicembre 2020. "Al contrario del bonus statale - aggiunge Failoni - noi diamo il contributo direttamente agli utenti e lo diamo a tutti. L'unico requisito è quello di essere residenti in Trentino. Volutamente, abbiamo semplificato al massimo la procedura. Terminata la vacanza basta presentare la fattura e si ottiene il contributo"
Il bonus vacanza è cumulabile con analoghi incentivi attivati a livello nazionale, forse perché i 50 o 100 euro sono stati considerati da più parti come una semplice mancetta. Un importo provinciale comunque destinato a venire ulteriormente rosicchiato: si paga la tassa di soggiorno (sono esentati i familiari di pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie e ospedaliere; le forze dell'ordine e di protezione civile nell'esercizio delle loro funzioni) e serve una marca da bollo di 16 euro per inoltrare la richiesta.

A livello nazionale è l'esercente a fare domanda di rimborso allo Stato mentre per le famiglie si può arrivare a un bonus di 500 euro per i nuclei composti da tre persone, 300 euro le coppie e 150 euro per il singolo purché si abbia un reddito Isee inferiore ai 40 mila euro.
Un provvedimento ideato a Roma per incentivare i cittadini a recarsi in vacanza nonostante i problemi di liquidità e sostenere il mercato, mentre quello provinciale ragiona nel senso opposto e conta sulla disponibilità economica del residente che anticipa i soldi e poi effettua domanda per il rimborso e con calma, tanta calma visto che la Provincia è sembrata pronta, ma non prontissima.
Proprio per i ritardi di piazza Dante, la misura potrebbe sostenere in particolari quei turisti trentini che già una vacanza possono permettersela in quanto comunque il soggiorno deve essere saldato al check-out e meno invece quelle famiglie effettivamente più in difficoltà e che non hanno liquidità immediata da spendere. Non sono stati, infatti, resi noti eventuali criteri collegati al reddito di un nucleo familiare.
"Il turismo in Trentino è oggettivamente importante. Molti gli italiani che scelgono il territorio, non solo seconde case e campeggi, ma anche gli hotel. Occorre capire cosa succederà a settembre quando solitamente le presenze sono legate agli stranieri", conclude il presidente Maurizio Fugatti.