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Nel pieno dell’emergenza coronavirus Fugatti modifica (segretandolo) il regolamento della Giunta. Degasperi: “Cosa nascondono le delibere segrete?”
La denuncia arriva dal consigliere provinciale Filippo Degasperi: “Lascia perplessi il fatto che due delibere di recente approvazione risultano segretate sotto la laconica dicitura “documento riservato” senza nemmeno l’indicazione dell’oggetto”

TRENTO. Stando ai dati ufficiali il primo caso di coronavirus in Italia risale al 21 febbraio, in Trentino la prima persona positiva è stata scoperta il 2 marzo, il 12 marzo la prima vittima fino alla situazione odierna: i positivi hanno raggiunto quota 2.236 mentre le vittime sono 102.
Come ben sappiamo la gestione dell’emergenza, che ormai dura da molte settimane, assorbe gran parte delle energie politiche della Giunta che però, almeno stando a quanto riferito dal consigliere provinciale Filippo Degasperi, ha trovato il tempo di modificare il suo stesso regolamento interno.
Il problema è che non è possibile conoscere quali siano le modifiche, effettuate proprio nel bel mezzo dell’emergenza mentre la maggior parte delle persone è distratta da altri pensieri e la stessa politica ha altro a cui badare, per il semplice fatto che sono state segretate.
L’ultima volta che il regolamento interno della Giunta provinciale venne modificato correva l’anno 2016 e alla guida della Pat c’era ancora Ugo Rossi, a quanto pare l’atto è rimasto in vigore fino al 9 marzo 2020, data in cui, stando alla delibera numero 295 e alla successiva numero 386 del 20 marzo 2020, sarebbe stato modificato.
“Le modifiche sono naturalmente legittime – sottolinea Degasperi – ma a lasciare perplessi è che entrambi gli atti risultano segretati sotto la laconica dicitura ‘documento riservato’ senza nemmeno l’indicazione dell’oggetto, se non il paradossale riferimento all’Unità di missione strategica dedicata alla Trasparenza”.
Alla luce di questi fatti il consigliere ha deciso di presentare un’interrogazione per conoscere la natura delle modifiche, ma anche quali ragioni hanno motivato la scelta di segretare i documenti. “Come si concilia la segretezza delle decisioni – l’affondo di Degasperi – con il principio di trasparenza e di vicinanza alla gente sempre sbandierato, ma poco praticato dalla giunta leghista”.