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Progettone, Onda Civica: ''La Provincia taglia le risorse e le opportunità lavorative: preoccupati da questa inefficienza''
Dopo la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e dell'ex assessore Alessandro Olivi, arriva quella della nuova forza politica. Andrea Maschio: "Sembra che i numeri siano in drastico calo. La voglia di strafare o straparlare assume sempre di più i connotati della tragedia greca"

TRENTO. "Anche sul Progettone sembra che la Giunta non abbia le idee molto chiare. Anzi a questo punto ci auguriamo che sia proprio così", queste le parole di Andrea Maschio, consigliere comunale in quota Onda Civica, che interviene dopo che la Provincia ha affermato la necessità di rivedere alcuni aspetti nel futuro come i requisiti di accesso. L'ipotesi è quella di irrigidire i criteri di residenza in Trentino, mentre oggi si ferma a cinque.
Dopo la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e dell'ex assessore Alessandro Olivi (Qui articolo), arriva quella della nuova forza politica. "Sembra che i numeri siano in drastico calo. La voglia di strafare o straparlare assume sempre di più i connotati della tragedia greca. Il presidente Maurizio Fugatti sostiene che le fasce deboli devono essere aiutate - aggiunge Maschio - ma intanto tagliano un po' ovunque soprattutto per quanto riguarda i cittadini che necessitano di maggiori sostegni".
L’introduzione di limiti più rigidi ai criteri di residenza in Trentino, oltre a non dare risposte a chi cerca un reinserimento occupazionale, apre questioni spinose sul fronte della costituzionalità. "La Provincia - prosegue Onda Civica - si dimentica però di riferire che c'è un crollo degli aiuti per le fasce deboli. Nel 2017 c'erano 1.861 opportunità occupazionali, mentre oggi si parla di circa 1.500 posti".
I sindacati si sono messi a disposizione per confrontarsi e apportare dei miglioramenti al sistema in quanto evidenziano che i nodi critici non sono stati affrontati. "Le parti sociali - conclude Maschio - hanno spesso messo in luce le problematiche ma la Provincia si limita a pontificare per poi ridurre le risorse, così come le opportunità lavorative del 20%. Siamo davvero preoccupati per tanta inefficienza. Una situazione pericolosa che vede il Trentino sempre più in difficoltà".