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Referendum costituzionale 2020, Marini per il ''Sì'': ''La rappresentatività è regolata dalla legge elettorale e non dal numero di deputati e senatori''
Se dovesse passare il referendum, il taglio andrebbe a toccare entrambi i rami delle camere per una diminuzione totale di 345 rappresentanti. Il parlamento italiano vedrebbe una riduzione del 36,5% dei componenti dei due rami: la Camera passerebbe dagli attuali 630 a 400 deputati e si scenderebbe da 315 a 200 senatori. Ovviamente Alex Marini (Movimento 5 stelle) è un sostenitore del "Sì"

TRENTO. Non solo le elezioni comunali, domenica 20 e lunedì 21 settembre la cittadinanza è chiamata a esprimersi anche sulla modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione: il taglio dei parlamentari. Un cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle.
Se dovesse passare il referendum, il taglio andrebbe a toccare entrambi i rami delle camere per una diminuzione totale di 345 rappresentanti tra 115 senatori e 230 deputati. Ovviamente Alex Marini è un sostenitore del "Sì". "Il parlamento - spiega il consigliere provinciale pentastellato - diventerebbe più efficiente e fluido. Questa riduzione è ormai necessaria perché ci sono numerosi spazi di rappresentanza che potrebbero essere rafforzati nel solco di quanto pensato dai costituenti".
Il parlamento italiano vedrebbe una riduzione del 36,5% dei componenti dei due rami: la Camera passerebbe dagli attuali 630 a 400 deputati e si scenderebbe da 315 a 200 senatori (in questo caso si devono aggiungere poi i 5 senatori a vita).
"I luoghi di rappresentanza rispetto al 1948 e 1963 sono notevolmente aumentati - aggiunge Marini - come il parlamento europeo che è passato da coinvolgere 6 Stati alle attuali 28 Nazioni. Ci sono poi i parlamenti e consigli regionali, che possono essere ulteriormente rafforzati. A questo si aggiungono le tante autorità per controllare il corretto funzionamento della macchina pubblica. Nel frattempo la Corte costituzionale è diventata più efficiente e puntuale. Questa riforma è ormai diventata necessaria".
In sostanza ogni deputato rappresenterebbe in media 153.685 cittadini e ogni senatore 301.223 persone, sempre neonati compresi. Il risparmio annuo per l'Italia si attesta a 0,007%, frutto di una minore spesa di 81,6 milioni l’anno per le indennità non più dovute. Per esempio la legge di bilancio del 2020 prevede una spesa complessiva di 662 miliardi. E il Trentino Alto Adige passerebbe da 11 a 7 deputati e da 7 a 6 senatori.
"Non c'è però nessun rischio per la rappresentatività e per la democrazia. Il pluralismo non è il numero di parlamentari tra Camera e Senato ma viene regolato dalla legge elettorale. Il Movimento 5 stelle propone da sempre una base proporzionale con le preferenze. In questo momento manca quest'ultimo punto per trovare un accordo con il Partito democratico, ma i meccanismi per le elezioni possono essere definiti successivamente attraverso una legge ordinaria. C'è tutto il tempo per pensare e valutare questi aspetti", conclude Marini.