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''Ripartiamo da volontariato, beni comuni e terzo settore. Così si rianima la democrazia''
Chiara Maule con Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e Giorgio Casagranda, presidente di Trentino Solidale hanno discusso di futuro e di come riuscire a salvare il Paese, Trento e il Trentino dalla deriva populista

TRENTO. ''Per rianimare una democrazia che appare talvolta vecchia e stanca, occorre dare nuovo spazio al volontariato, al terzo settore, ai beni comuni. Solo così accanto alle istituzioni potrà rafforzarsi una comunità responsabile, solidale, vaccinata contro le spinte individualiste e contro le divisioni''. Questo il messaggio lanciato da Chiara Maule, assessore comunale e capolista di Azione-Unione, nel corso di un incontro svoltosi a Povo con ospiti Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e Giorgio Casagranda, presidente di Trentino Solidale.
Maule ha ricordato le grandi potenzialità della città di Trento da questo punto di vista. ''Anche da noi - ha detto - si colgono segnali di difficoltà ma è ancora diffusa e vitale la rete delle persone e delle realtà civili e sociali che si spendono per la collettività. La stessa esperienza, pur perfettibile, del nuovo regolamento comunale sulla gestione dei beni comuni ha dimostrato che la disponibilità ad una cittadinanza responsabile ed attiva è forte e radicata. Anche da parte dei giovani. Dobbiamo proseguire su questa strada''.
Ma chiaramente non è solo una questione di valori e di civiltà: lo stesso sviluppo economico della città - nei nuovi scenari del dopo Covid - richiede una comunità unita e consapevole. E così durante il convegno si è spiegato che i disvalori della paura, del rancore e della divisione individualistica portano ad una società bloccata, che pensa solo alla rendita immediata e rinuncia a perseguire con fiducia nuove prospettive di sviluppo. Per Zamagni la cultura popolare è il vero antidoto alle derive pericolose del populismo, che rischia di travolgere i principi veri di una democrazia comunitaria.
Per Zamagni città e municipi, su questo terreno, stanno diventando nuovamente centrali per ricostruire una democrazia più condivisa e partecipata, fondata sulle virtù civiche e capace di valorizzare i beni comuni. Questo spazio intermedio tra “pubblico” e “privato” - fatto di responsabilità civica, cooperazione, volontariato, terzo settore - costituisce il vero pilastro sul quale costruire il futuro. Sopratutto a Trento e in Trentino, terra nella quale questi valori sono radicati e diffusi. Casagranda ha, quindi, ricordato l’esperienza straordinaria di Trentino Solidale e di tutto il ricco tessuto di volontariato che opera nel territorio.
Occorre, per Casagranda, però un'attenzione più forte e coerente da parte delle istituzioni e una più marcata capacità di coordinamento e di lavoro in rete, come si è capito anche nella emergenza Covid. Ci sono difficoltà crescenti nel volontariato: la piena attuazione della Riforma del Terzo Settore diventa perciò sempre più importante ed urgente. “Questi temi sono essenziali - ha concluso Chiara Maule - per chi, come noi, vuole essere popolare e non populista e si sforza di interpretare, in maniera adeguata ai tempi nuovi, i valori della tradizione cattolico-democratica. Essa in Europa, in Italia ed in modo speciale in Trentino ha rappresentato e rappresenta uno dei pilastri portanti di quella idea di democrazia comunitaria attorno alla quale si è costruita la nostra stessa Autonomia”.