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Coronavirus in Veneto, didattica a distanza per gli studenti superiori dal 7 al 31 gennaio. Ecco l'ultima ordinanza di Luca Zaia
Come annunciato in mattinata, il presidente Luca Zaia ha firmato un'ordinanza con cui il rientro a scuola degli studenti superiori è rimandato all'1 febbraio. Il Veneto, così come il Friuli-Venezia Giulia, ha dunque deciso, di fronte alla situazione epidemiologica, di rinviare la riapertura a un momento migliore. Ecco il testo

VENEZIA. Come annunciato in conferenza stampa, il presidente del Veneto Luca Zaia ha pubblicato l'ordinanza con cui il territorio regionale non vedrà il rientro in classe il giorno 7 gennaio. Eccetto il Trentino-Alto Adige (in Trentino si riaprirà al 50%, in Alto Adige si attende la conferenza stampa prevista per martedì 5 gennaio), il Nord Est sarà pertanto interessato dalla procrastinazione della riapertura delle scuole superiori e degli istituti professionali, a fronte di una situazione epidemiologica ancora difficile.
È questa infatti la principale ragione per cui Zaia (così come il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga) ha deciso di non seguire il governo e il Ministero dell'Istruzione, ancora decisi nel voler riaprire le strutture scolastiche secondarie di secondo grado dopo l'Epifania. Secondo quanto specificato dall'ordinanza veneta, invece, “per le ragioni di ordine sanitario di cui in premessa, a decorrere dal 7 gennaio 2021 e fino al 31 gennaio 2021 gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari, e le Scuole di istruzione e formazione professionale (IeFP) adottano la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti dei percorsi di studio e per gli iscritti ai percorsi di secondo livello dell’istruzione degli adulti in modo da assicurare il ricorso alla didattica digitale integrata per il 100% della popolazione studentesca”.
Gli istituti, nondimeno, potranno garantire l'attività in presenza per i soggetti con disabilità e con bisogni educativi speciali, così come nel caso in cui sia necessario “l'uso dei laboratori”. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, per cui il presidente Zaia in accordo con i prefetti aveva già stabilito un'integrazione del servizio in vista proprio della riapertura delle scuole superiori all'attività in presenza, “gli enti di governo del trasporto pubblico locale su acqua, gomma e ferro, nonché gli enti gestori dei servizi non di linea rimodulano la programmazione del trasporto pubblico locale, anche non di linea, al fine di assicurare i servizi minimi”.