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Provinciali 2023, Gerosa pronta ad aprire dialogo col Patt: ''Per noi l'Autonomia è fondamentale''. E su Fratelli d'Italia: ''Chi ci rappresenta in Provincia parli con la base''

Volge lo sguardo verso il Patt l'esponente di Fratelli d'Italia, Francesca Gerosa: "Noi siamo disponibili a sederci attorno ad un tavolo per il bene del Trentino". E sul partito spiega: "Serve un congresso, è importante la voce dei territori"

Di Giuseppe Fin - 04 settembre 2021 - 10:30

TRENTO. Ascoltare la base, sostenere Maurizio Fugatti e la disponibilità ad aprire un dialogo con il Patt che guarda verso destra. Francesca Gerosa, rappresentate di Fratelli d'Italia (e presidente di Itea) ha le idee chiare su come deve 'camminare' il partito della Meloni in Trentino. Lo deve fare affermando posizioni chiare, guardando all'Autonomia e proseguendo quel percorso di crescita partito nella coalizione alle scorse elezioni provinciali del 2018.

 

L'elettorato vuole unità, certe contrapposizioni non fanno bene e soprattutto chi ci rappresenta deve dialogare con la base” spiega Gerosa esponente di riferimento importante per i militanti sul territorio.

 

Francesca Gerosa, il segretario del Patt Simone Marchiori chiude le porte a qualsiasi possibilità di dialogo con il suo partito, Fratelli d'Italia. Cosa ne pensa?

Ci è stato detto che siamo un partito nazionalista ma deve essere ben chiaro che a livello locale per noi l'Autonomia è intoccabile. Vorrei rispondere al segretario del Patt che noi difendiamo e sempre lo faremo, la nostra Autonomia in Trentino che per noi significa buon governo nei territori e non la intendiamo come privilegio ma ricchezza che dobbiamo tutelare e allo stesso tempo innovare. Questa è la nostra linea in Trentino.

 

Ma quindi lei vede la possibilità di una coalizione con il Patt?

Per quale motivo non ci potrebbe essere? E' cosa risaputa che all'interno del Patt ci sia una parte del partito che guarda verso il centrosinistra e un'altra parte verso il centrodestra.

Noi siamo disponibili a sederci attorno ad un tavolo perché pensando al bene del Trentino senza preconcetti qualcosa si potrebbe costruire. Dobbiamo guardare solamente al bene della nostra comunità, del nostro territorio e della nostra Autonomia.

 

Lei parla di autonomia ma Fratelli d'Italia in Trentino ha un commissario che è stato nominato da Roma.

E' vero, però noi dobbiamo vedere chi è qui sul territorio a rappresentare Fratelli d'Italia. Io e le persone che mi stanno attorno stiamo chiedendo un congresso perché crediamo che sia importante dare voce al territorio. Ci sono numerosi esponenti di Fratelli d'Italia che lo chiedono. Un nuovo commissario potrebbe servire ma dovrebbe essere del territorio e solamente per una fase transitoria di breve periodo per portarci al congresso.

 

Come vede lei i rapporti all'interno della coalizione? Non sembra sempre buoni quelli tra i rappresentanti di Fratelli d'Italia e la Lega.

Sappiamo che Fratelli d'Italia non ha avuto alcun seggio provinciale nel 2018 ma il partito aveva cominciato all'interno della coalizione il suo percorso di crescita sul territorio e questo percorso deve restare e deve essere chiaro. Questo è quello che chiede la base dell'elettorato.

Per questo il mio invito è rivolto a chi ci rappresenta nelle istituzioni provinciali ed è arrivato da poco per portare avanti un lavoro di unità e di dialogo con la base e nella coalizioni

Non sono d'accordo con le contrapposizioni che abbiamo visto anche perché non hanno assistito ad alcun coinvolgimento di chi ci rappresenta con chi milita nel partito. Chi siede nei banchi del Consiglio provinciale non può pensare di rappresentare la linea di Fratelli d'Italia senza un confronto con i tantissimi che sempre hanno lavorato per far crescere il partito.

 

Lei cosa ne pensa del progetto lanciato da Dellai di un'area civico popolare?

Io credo che le persone abbiano bisogno di linee chiare e nette. Soprattutto in questo difficile momento storico, non credo che le posizioni di mezzo, che vogliono dire tutto e niente, possano avere grande appeal.

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