Sindaco e comandante dei vigili del fuoco: incompatibile? De Col: ''Le regole sono queste e ci sono almeno 8 situazioni di questo tipo in Trentino''
Il Codice deontologico della Federazione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari che stabilisce l’incompatibilità delle due cariche. De Col: "Non sono preoccupato, il tempo di trovare le soluzioni. Ognuno deve decidere serenamente. A me interessa che gli interventi dei pompieri siano tempestivi e senza errori"

TRENTO. Un assessore ha già compiuto un passo indietro, ma c'è anche un sindaco che sembra chiamato a scegliere: carica da primo cittadino o comandante del locale corpo dei vigili del fuoco volontari. "Ci sono almeno 8 situazioni di questo tipo in Trentino", commenta Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna. "Non sono preoccupato, il tempo di trovare le soluzioni".
Alle ultime elezioni comunali di Civezzano, per esempio, Gianluca Schmid è stato il più votato della sua lista e si è guadagnato un posto in Consiglio, per poi essere scelto dalla sindaca Katia Fortarel nella sua squadra di assessori (peraltro una carica già ricoperta anche nella passata consiliatura). Eppure pochi giorni fa è stato costretto a dimettersi a causa delle polemiche sollevate dalla minoranza per via del suo doppio ruolo di assessore e comandante dei vigili del fuoco volontari (Qui articolo).
"Una situazione non in linea con il regolamento della Federazione. In questo caso ognuno è chiamato a operare una scelta, serenamente". Il rischio, però, è quello di perdere in alcuni casi un comandante e quindi dover rivedere la catena di comando oppure un amministratore. "Sarei più preoccupato - dice De Col - se i volontari non fossero in grado di portare a termine il proprio compito: mi preoccupo che gli interventi siano tempestivi e senza errori se brucia una casa e devono salvare le vite. Questo mi interessa come responsabile della Protezione civile. Gli aspetti di incompatibilità sono certamente importanti ma non rientrano nell'urgenza, compito dei tecnici che valutano e leggono le carte".
L'ex assessore ha scelto di continuare a mettersi a disposizione della comunità in qualità di comandante dei pompieri. Anche a Folgaria e Campitello tutto è stato risolto. Adesso una situazione simile viene messa in luce a Mazzin. Dopo il caso della panchina rossa (Qui articolo), il gruppo di minoranza, Vardon Inant, evidenzia che l'attuale sindaco, Fausto Castelnuovo, è anche capo dei vigili del fuoco. All'interrogazione il primo cittadino ha risposto che non è tenuto a dare seguito all'incompatibilità comandante-sindaco in quanto non c'è tale disposizione nel vigente regolamento dei pompieri volontari del Comune, documenti che risalirebbero al 2007.
Ma le opposizioni incalzano che i pompieri del Comune di Mazzin aderisce anche alla Federazione provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari che stabilisce l’incompatibilità delle due cariche. Il Codice deontologico approvato nel 2017, all’articolo 5 (misure per evitare i conflitti di interesse) riporta che “le cariche di Comandante/Vicecomandante di un Corpo, di Ispettore/Viceispettore di una Unione distrettuale e di Presidente/Vicepresidente della Federazione sono incompatibili con quelle di sindaco, di membro del consiglio e della giunta di un comune del Trentino e con quelle di membro del consiglio e della giunta della Provincia Autonoma di Trento".
Incompatibilità dettata da una questione pratica: potrebbero sorgere dei conflitti di interesse visto che il Consiglio comunale deve vagliare e approvare il bilancio dei volontari che insistono sul territorio comunale. In tal senso va specificato che il codice non ha comunque nessun valore legale o giuridico per le amministrazioni comunali. Nonostante questo, il passo indietro c’è stato comunque, Schmid ha scelto di continuare a guidare i pompieri di Civezzano lasciando la carica politica.
"Il tempo di regolare e sanare queste varie partite. Ci possono essere figure più o meno brave nelle attività che vengono svolte - aggiunge il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna - ma nessuno è indispensabile. Ognuno deve valutare la propria situazione e scegliere serenamente".
Il Trentino, però, presenta in larga parte territori comunali anche particolarmente piccoli. A Mazzin ci sono circa 585 abitanti e il bacino quindi non sempre consente, giocoforza, di mettersi al riparo da potenziali situazioni da conflitto d'interesse. E se la scelta scattasse da una quota di popolazione più alta, per esempio dai mille o 5 mila abitanti? "Non è una decisione che compete a me - evidenzia De Col - quanto alla Federazione. Mi attengo a quanto delibera l'assemblea dei comandanti e svolgo un lavoro di controllo e sorveglianza. Devono valutare questo aspetto, ma a oggi queste sono le regole".
A Mazzin, poi, in particolare viene messo in luce anche l'iter che ha portato alla nomina di comandante di Castelnuovo. "D’altra parte - spiega il gruppo Varont Intant - il primo cittadino si fa forza di una prassi elusiva consolidata nel tempo: fino al 2015 era sindaco e dal 2015 al 2020 vice sindaco per poi tornare Sindaco dal 2020 a tutt’oggi. Nulla ha impedito che fosse nominato comandate dei vigili del fuoco volontari di Mazzin nel 2014: la ratifica di nomina a comandate, però, è firmata dal vice-sindaco, Vittorio De Paoli, e così Castelnuovo ha evitato di emulare Napoleone e di incoronarsi da solo".
La tensione sarebbe inoltre salita nel corso del Consiglio comunale del 31 marzo scorso, quando c'è all'ordine del giorno la ratifica del bilancio dei pompieri. "Il sindaco si è astenuto dalla votazione e non poteva che essere così, visto che è il comandante. A quel punto - aggiunge la minoranza - anche tutto il gruppo di minoranza, Vardon Inant, dopo aver comunque ringraziato i vigili del fuoco volontari per il loro operato, esce dalla seduta".
Viene a mancare il numero di consiglieri sufficiente per far approvare il bilancio. "Sono stati costretti a chiamare un consigliere di maggioranza assente per farlo votare: rapida spiegazione, votazione, approvazione, chiusura della telefonata e tutti contenti. Non proprio il massimo per la democrazia", conclude il gruppo Vardon Intant.