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Arrivo sul Bondone per il Giro d'Italia, i giovani dei Verdi a Coppola: ''Uscita esagerata e sproporzionata che ci allontana dalle persone''
Il co-portavoce regionale dei giovani europeisti Verdi, Matteo Fulrani: "Si può comprende che il Giro d'Italia mobilita tante persone ma queste si spostano prevalentemente in bici. Su questa logica dovremmo proporre di cancellare tutti gli arrivi ai passi: impensabile"

TRENTO. "Trovo l'uscita un po' esagerata", queste le parole dei Matteo Furlani, co-portavoce regionale dei giovani europeisti Verdi, dopo l'intervento di Lucia Coppola che dice 'No' al Giro d'Italia per chiedere che la tappa con arrivo sul Monte Bondone termini a Vason e non alle Viote.
Insomma, i giovani dei Verdi sono in disaccordo rispetto all'interrogazione presentata da Europa Verde in Provincia a Trento perché il traguardo è fissato in una ''zona delicata dal punto di vista ambientale''. Una zona che in passato è stata già arrivo di tappa per imprese storiche del ciclismo e anche nel 2020 la corsa rosa è transitata nella diciassettesima tappa Bassano del Grappa - Madonna di Campiglio. E d'altronde il Bondone è arrivo di tappa per la sesta volta nella storia della corsa rosa (Qui articolo).
L'ufficialità dell'arrivo sul Monte Bondone è arrivato nella giornata di ieri con la presentazione dei percorsi e delle tappe dell'edizione numero 106 della corsa rosa. Tutto il Trentino ha festeggiato la notizia che ci saranno ben due tappe che attraverseranno la provincia: nella sedicesima ci sarà la frazione Sabbio Chiese – Monte Bondone e nella diciassettesima Pergine Valsugana – Caorle (Qui articolo).
E la consigliera provinciale di Europa Verde ha depositato un'interrogazione per chiedere al presidente Fugatti se non condivida anche lui la sua ''opinione sulla delicatezza e fragilità ambientale dell’area delle Viote''. Una presa di posizione di Coppola considerata dai giovani sproporzionata rispetto al tipo di evento quale è da sempre il Giro d'Italia e il legame con il territorio.
"Si può comprende che il Giro d'Italia mobilita tante persone - conclude Furlani - ma queste si spostano prevalentemente in bici. Porto per esempio esempio l'arrivo a Sega di Ala, arrivo di tappa che ha accolto moltissime persone e con un posto molto ridotto rispetto alle Viote. Su questa logica dovremmo proporre di cancellare tutti gli arrivi ai passi. Una cosa impensabile che aliena il partito Europa Verde agli occhi delle persone".