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I Süd-Tiroler Freiheit non partecipano alla scelta dei grandi elettori: ''L'Italia non è il nostro Stato e il presidente italiano non è il nostro presidente''
Il consigliere della Lega, Denis Paoli, ha chiesto le dimissioni due due esponenti dei Süd-Tiroler Freiheit: "Fino a prova contraria – seguendo il loro stesso ragionamento – ricevono l’indennità della Regione di uno 'Stato straniero'''

BOLZANO. “L'Italia non è il nostro Stato e il presidente italiano non è il nostro presidente". Hanno usato queste parole i consiglieri provinciali del Süd-Tiroler Freiheit, Myriam Atz-Tammerle e Sven Knoll, per dichiarare di non aver preso parte alla scelta dei tre Grandi Elettori (QUI L'ARTICOLO) per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
“Il fatto che i Süd-Tiroler Freiheit Libertà – hanno spiegato in una nota - non partecipino alle elezioni non è solo una questione di coerenza ma anche di moralità politica”.

I Süd-Tiroler Freiheit hanno spiegato di non voler avere niente a che fare “con un eventuale Bunga-Bunga-Berlusconi come presidente dello Stato". “Sostenere un politico, che ha mostrato il dito medio ai sudtirolesi e che vorrebbe abolire l'autonomia, è un segno di inadeguatezza per l'Svp" hanno concluso.
A rispondere ai colleghi altoatesini è stato il consigliere della Lega Denis Paoli. “Se questo – ha spiegato - è realmente il pensiero dei colleghi del gruppo Süd-Tiroler Freiheit, costoro non hanno che da fare una cosa: rassegnare le dimissioni. Sì, perché costoro, fino a prova contraria – seguendo il loro stesso ragionamento – ricevono l’indennità della Regione di uno 'Stato straniero'”.