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Il “blitz” notturno della forestale diventa un caso politico, Degasperi: “Intervento autoritario, si poteva fare diversamente”
Dopo la liberazione dei capriolo interviene Degasperi con un’interrogazione: “Gli animali sarebbero stati liberati senza una preventiva visita veterinaria che ne accertasse la completa guarigione e non è nemmeno chiaro dove siano stati rilasciati”

TRENTO. Aveva fatto molto discutere il “blitz” notturno condotto dalla forestale per liberare 3 caprioli che si trovavano in un recinto, una sorta di “centro di recupero” per ungulati feriti, adiacente alla stazione forestale di Cavedago. Come sottolineavano Michele Dallapiccola e Paola Demagri, consiglieri del Partito autonomista, per chiarire i fatti ci sarebbe la necessità di “capire cosa è successo e sapere come la Giunta intende procedere per la gestione dei selvatici feriti o debilitati”.
D’altra parte il sindaco di Cavedago, Corrado Viola, aveva commentato con un po’ di dispiacere l’accaduto: “Se era una questione di routine si poteva fare alla luce del sole magari avvisando per tempo i diretti interessati”. Dal canto suo Giovanni Giovannini, dirigente servizio foreste e fauna aveva tentato di smorzare le polemiche: “Gli animali vanno liberati, come da prassi, non c’è stato nulla di strano si è trattato di un’operazione di routine. Il recinto resta a disposizione per poter ospitare nuovi animali, detto questo è chiaro che i caprioli vengono liberati la mattina presto o la sera tardi per limitare i fattori di stress che si potrebbero riscontrare durante il giorno”.
Ora però sulla vicenda interviene anche il consigliere di Onda Civica Filippo Degasperi, che esterna tutte le sue perplessità: “La struttura, gestita a titolo gratuito da un ex forestale in pensione incaricato dalla Pat e che ospitava dallo scorso autunno in un recinto tre caprioli, sarebbe stata oggetto di un vero e proprio blitz da parte della forestale che, durante la notte, sarebbe intervenuta tranciando i lucchetti del centro per liberare gli animali”.
Secondo il consigliere di Onda Civica l’operazione si sarebbe potuta compiere con modalità più civili. “I caprioli – aggiunge – erano ricoverati nella struttura non per vezzo ma per applicazione del preciso disposto normativo. L’intervento, a dir poco autoritario del corpo forestale, si sarebbe potuto svolgere in modo diverso, avvisando per tempo i diretti interessati e senza procurare un danno alla struttura. Va ricordato che gli animali sarebbero stati liberati senza una preventiva visita veterinaria che ne accertasse la completa guarigione e non è nemmeno chiaro dove siano stati rilasciati”. Sul tema Degasperi ha depositato anche un’interrogazione.