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La nuova norma 'anti-rave' del governo Meloni: fino a 6 anni di carcere per chi organizza le feste illegali
Oltre al reintegro del personale sanitario non vaccinato dal 1 novembre ed al rinvio della riforma Cartabia, tra i primi provvedimenti del governo Meloni ce n'è anche uno che riguarda i rave-party, tema caldo in questa fase dopo la festa organizzata negli scorsi giorni nei dintorni di Modena

ROMA. Stretta del governo Meloni sulle feste illegali, dopo il rave degli ultimi giorni alle porte di Modena la presidente del Consiglio ha annunciato diverse norme contenute in un unico decreto legge, tra le quali l'introduzione di una nuova fattispecie di reato, “Invasione per raduni pericolosi”: per gli organizzatori degli eventi previsti dai 3 ai 6 anni di carcere, sanzioni da 1000 a 10mila euro e la confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati per organizzare l'evento.
“Abbiamo scelto di introdurre un nuovo reato – ha detto Meloni – perché non volevamo che il reato fosse nella fattispecie contro il patrimonio, ma contro l'incolumità pubblica”. La premier, parlando anche dell'intervento delle autorità in occasione del rave a Modena, si è poi detta contenta del “segnale” dato: “Quello di uno Stato che non vuole dimostrarsi immobile di fronte all'illegalità e che anzi vuole rispondere immediatamente”. Nel dettaglio, ha poi spiegato Piantedosi: “Abbiamo strutturato questo intervento normativo che prevede la fattispecie specifica delle invasioni di terreni ed edifici finalizzati a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l'incolumità pubblica, l'ordine pubblico o la sanità pubblica”.
Si tratta infatti, ha poi detto il ministro: “Di eventi particolarmente pericolosi non solo per le stesse persone che li organizzano e frequentano ma anche dispendiosi per l'impiego delle forze dell'ordine che ne consegue”. È prevista come detto anche la sanzione accessoria di confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati per organizzare l'evento: “Confidiamo – ha sottolineato Piantedosi – che la norma una volta introdotta possa costituire un elemento di deterrenza”.
Come detto, tra gli altri temi, oltre a quello delle feste illegali, il Consiglio dei ministri ha poi anticipato a domani (dal 31 dicembre) lo stop all'obbligo di vaccini per medici ed infermieri e quindi il progressivo reintegro del personale non vaccinato, rinviando invece al 30 dicembre la riforma Cartabia.