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Amministratore delegato di Pensplan e ora nella Commissione dei 12, Degasperi: “Come farà Migazzi a seguire tutti i suoi ruoli?”
Nella giornata di ieri la nomina di Matteo Migazzi nella Commissione dei 12, al posto del dimissionario Ugo Rossi, ha scatenato non poche polemiche tra le minoranze, che hanno accusato la maggioranza di non garantire così la giusta rappresentanza all'interno della Commissione stessa. Il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, pone però l'accento su un altra questione: “Il volume dei suoi incarichi pone dubbi sulla possibilità di Migazzi di seguire ruoli importanti come la guida di Pensplan e la Commissione dei 12”

TRENTO. “Al di là del fatto che la nomina, senza dubbio, sarebbe spettata alle minoranze, non metto certo in discussione i titoli di Migazzi, ma vorrei capire quali siano le sue intenzioni in merito alla guida di Pensplan”. Sono queste le parole del consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, dopo la nomina nella Commissione dei 12 di Matteo Migazzi, al posto del dimissionario Ugo Rossi.
Se già ieri la nomina dell'amministratore delegato di Pensplan (espressione del Patt, che oggi di fatto appoggia la maggioranza) aveva scatenato non poche polemiche tra le minoranze, che hanno accusato la maggioranza stessa di non garantire così la giusta rappresentanza all'interno della Commissione (Qui Articolo), Degasperi ha infatti posto l'accento su un'altra questione.
“Il volume dei suoi incarichi – dice il consigliere – pone dubbi sulla possibilità di Migazzi di seguire ruoli importanti, come sono appunto la guida di Pensplan e la Commissione dei 12. Lo stesso Ugo Rossi, lasciando la sua posizione, ha parlato chiaramente di quanto fosse impegnativo il suo incarico e tra i vari ruoli, tutti di natura politica, di Migazzi c'è per esempio anche quello di consigliere di amministrazione di Sasa. Si tratta in ogni caso di posizioni che richiedono tempo ed impegno".
Dopo la nomina in Commissione (che ha ricevuto, come anticipato, il plauso del Patt) non si fermano dunque le discussioni. Ieri era arrivato anche il duro intervento della presidente dell'Assemblea delle minoranze Paola Demagri, che aveva sottolineato: “Con una decisione che, a memoria, non ha precedenti nella storia del dibattito consiliare, la maggioranza provinciale ha oggi subdolamente cancellato un'antica e consolidata prassi democratica dell'Aula consiliare, quella costituita dalla consuetudine di avere una rappresentanza in seno alla Commissione dei 12 su indicazione della minoranza, rispettandone la scelta e garantendo equilibrio istituzionale”.