Dall'accusa di un "Buco senza fondo" alla difesa "Opera sovraprovinciale", scontro tra maggioranza e opposizione sul bypass ferroviario di Trento

TRENTO. Il tema del bypass ferroviario di Trento è stato al centro della discussione di quest'oggi in Consiglio Provinciale.

Su richiesta di sette consiglieri di minoranza, la Giunta ha risposto sui quesiti posti che riguardavano le iniziative dell'esecutivo, situazione e tempistiche di realizzazione della circonvallazione ferroviaria e sulle garanzie che s'intendono adottare circa la tutela della salute pubblica.

La Giunta ha presentato anzitutto l’articolazione delle fasi dell’elaborazione del progetto esecutivo, proposto una disamina dei lavori iniziati nelle aree nord e sud e ricordato il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del Ministero della Transizione ecologica. L’esecutivo ha poi precisato come Appa abbia operato e continui a farlo da un lato autonomamente per lo svolgimento dei compiti istituzionali che le competono e che dall’altro opererà quando direttamente coinvolta a supporto dal Ministero. Trattando delle indagini aggiuntive sui lavori adiacenti al Sin Trento nord, la Giunta ha evidenziato che tutte le indagini ambientali, oltre che indicate e concordate con Appa, sono costantemente controllate, verificate ed eseguite in contraddittorio e che Appa (che ha ringraziato) è inoltre in costante contatto con il Noe dei carabinieri, con cui è delegata alle indagini relative all’area sotto sequestro e con la Procura della Repubblica per tutti gli accertamenti e aggiorna costantemente il Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica, nonché l’Apss e il Comune di Trento.

L’esecutivo ha infine accennato alla condivisione (che si augura prosegua in futuro) trovata con il Comune di Trento sul fatto che l’opera sia importante, ma che al tempo stesso sia necessario garantire la massima attenzione alla sicurezza per i lavoratori e per i cittadini.

La minoranza ha replicato andando all'attacco, dicendo di “apprezzare l'ottimismo dell'assessore, ma rilevando l'estrema problematicità dell'opera e sottolineando la fragilità dei terreni interessati”.

Per l’opposizione le amministrazioni hanno abdicato al ruolo di garanzia della regia delle operazioni di disinquinamento, affrontando successivamente il nodo dei costi, parlando dell'opera come di “un buco senza fondo” e ricordando che un'alternativa al bypass sarebbe stata possibile, investendo sulla linea storica e sulle tipologie di convogli.

Si è poi trattato, nuovamente, il tema dell'emergenza inquinanti e affermato che la sequenzialità delle cose, che avrebbe richiesto di procedere prima con la caratterizzazione dell’area, poi con la bonifica, infine con il passaggio. Step per cui servono risorse: in questo senso è stato espresso un appello perché la Provincia ci metta del suo per sanare una ferita di 50 anni del capoluogo.

La risposta della maggioranza è arrivata a stretto giro di posta, con le forze di governo che hanno affermato che si vogliano addossare tutte le colpe a questo esecutivo quando l'opera è invece sovraprovinciale, gli inquinanti sono presenti nel terreno da decenni e sottolineando che gli stessi che si dicono contrari al bypass sono coloro i quali sostengono la necessità di spostare il traffico dalla strada alla ferrovia. La grande incognita sui terreni che sarebbero stati attraversati era chiara sin da subito ma, hanno ribadito gli esponenti della maggioranza, ora è il momento di parlare di salute pubblica e su come tutelarla.