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Neve a Trento portata con i camion, Casanova: ''Per il sindaco è sostenibile? Decida da quale parte stare se investe nel futuro o rimane uomo del passato''
Mentre oggi la prima neve è stata spalmata sotto il sole e con 11 gradi di temperatura continua la polemica per la decisione di trasformare la via centrale di Trento in una piccola pista da sci con neve trasportata dai camion dalla Val di Fiemme. Nel dibattito si inserisce Mountain Wilderness Italia: ''Oggi non è più tempo di equilibrismi tattici. Ci si deve schierare. E specialmente si deve agire''

MOENA. ''Decida il sindaco da quale parte stare. Se investe nel futuro o rimane uomo del passato. Oggi non è più tempo di equilibrismi tattici. Ci si deve schierare. E specialmente si deve agire''. A parlare è il presidente onorario di Mountain Wilderness Italia Luigi Casanova inserendosi nel dibattito che si è aperto rispetto alla scelta di realizzare una pista da sci a Trento, in via Belenzani e Piazza Duomo, per celebrare l'inaugurazione della Marcialonga. Il tutto, ovviamente, in maniera totalmente artificiale con dei camion che dalla Val di Fiemme scendono fino al capoluogo trasportando la neve (e anche un gatto delle nevi per battere la pista).
Un'iniziativa che ha lasciato esterrefatti visto che non passa giorno che l'amministrazione di centrosinistra non si professi ''amica'' dell'ambiente e attenta alla sostenibilità, tra biciclette per tutti e funivie per il Bondone. E invece lancia un messaggio tanto deleterio in termini di rispetto per il clima ospitando un evento capace di strappare applausi giusto negli anni '80. E così già oggi il paesaggio era di quelli tristi, con qualche cumulo di neve lasciato intorno alla fontana del Nettuno e 11 gradi di temperatura a fare da contorno e a rendere il tutto ancor più assurdo.
Certamente un autogol mediatico impressionante anche per la bellissima granfondo che celebra proprio quest'anno i 50 anni. Il sindaco ha difeso l'evento spiegando che sarebbe sostenibile (qui articolo) ma per Luigi Casanova ''è il sindaco delle capriole. Dapprima afferma di capire il dibattito sul tema dei cambiamenti climatici - spiega -. Si è anche accorto che è in corso una discussione sul tema di profilo internazionale e conclude “è bene che ci sia”. Grazie per la concessione, era attesa. Poi passa a sostenere gli interessi dell’industria dello sci. Un’industria che va ridimensionata perché oltremodo energivora, costosissima sia in termini economici che ambientali, distruttiva del turismo di qualità, in grande sofferenza e alimentata da indicibili sostegni finanziari pubblici''.
''Decida il sindaco da quale parte stare - conclude il presidente onorario di Mountain Wilderness Italia -. Se investe nel futuro o rimane uomo del passato. Oggi non è più tempo di equilibrismi tattici. Ci si deve schierare. E specialmente si deve agire. Possibilmente per preparare anche nella nostra Provincia, anche in Fiemme, anche sul Bondone, una offerta turistica diversa. Per dare fiducia alle giovani generazioni. Le istituzioni come il Comune di Trento, la stessa Marcialonga, con il loro agire e le dichiarazioni dei loro rappresentanti costruiscono cultura. Per i 50 anni della Marcialonga ci aspettavamo di assistere a un investimento di immagine rivolto al futuro, non alla sceneggiata che ripercorre culture e prospettive di sviluppo antiche, tipiche degli anni ‘70''.