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Provinciali, "Valdastico? Ipotesi della Giunta devastante", Valduga: "Pensiamo a metropolitana di superficie e ferrovia Rovereto-Mori-Riva del Garda"

Dalla Valdastico all'aeroporto Catullo, le risposte di Francesco Valduga, candidato presidente con il centrosinistra nell'Alleanza Democratica e Autonomista 

Di Luca Andreazza - 27 settembre 2023 - 23:27

TRENTO. Valdastico, bypass, opere ferroviarie e aeroporto Catullo. Questi gli argomenti affrontati da Francesco Valduga. Il candidato presidente dell'Alleanza Democratica e Autonomista, la coalizione di centrosinistra, disegna le possibili traiettorie degli investimenti trentini in caso di vittoria alle prossime elezioni provinciali di domenica 22 ottobre. Alcune direttrici sulle quali lavorare in termini di mobilità, soprattutto alternativa. 

 

"La Giunta Fugatti ha presentato un'ipotesi devastante sotto il profilo ambientale, paesaggistico e turistico: non ci sono benefici". Queste le parole di Valduga. "Quasi la totalità dei territori si sono espressi in maniera chiara sulla base dei dati e non per posizioni preconcette". Stop insomma alla Valdastico.

 

Diverso il discorso sulla circonvallazione, che rientra in una visione più ampia. "In Vallagarina abbiamo chiesto a Rfi una revisione del tracciato, mentre per Trento è fondamentale che l'ente pubblico continui a presidiare l'opera e limitare gli impatti. Nel capoluogo si liberano spazi per progetti e un volto nuovo per la città. In generale ha comunque senso togliere le merci dalla strada e anche dalla vista". 

 

E qui si inserisce il discorso treni passeggeri. "C'è un investimento importante sulle merci e per coerenza di visione si deve affrontare la mobilità dei cittadini", aggiunge Valduga. "Bisogna verificare la possibilità di una metropolitana di superficie sull'Asse del Brennero, poi c'è l'opportunità di approfondire la ferrovia Rovereto-Mori-Riva del Garda, il potenziamento della Trento-Malè e l'elettrificazione della Valsugana. Opere che possono rispondere alle esigenze di mobilità alternativa e di rafforzamento dei servizi. La rotaia può diventare un elemento di paesaggio, purché gli interventi siano compatibili con l'ambiente. Poi c'è tutto il tema della ciclabilità e del cicloturismo nei fondovalle". 

 

Se la ferrovia Rovereto-Mori-Riva del Garda potrebbe decongestionare le arterie verso il lago, un ragionamento può essere portato avanti sui passi delle Dolomiti. "Le sperimentazioni sono importanti e necessarie - prosegue Valduga - possono anche essere un volano sul turismo, esperienziale in particolare, ma la pianificazione deve essere attenta e le misure vanno concertate con gli attori".

 

C'è poi la questione dell'aeroporto Catullo. La Provincia di Trento, che partecipa alla società aeroportuale per il 14,23% delle quote sociali, recentemente ha varato un aumento di capitale con l'obiettivo a garantire il sostegno agli investimenti in corso, tra i quali il progetto Romeo, e di quelli previsti sulla base del piano di sviluppo degli scali di Verona e Brescia da qui al 2032.

 

"E' un aeroporto sempre più strategico, anche in ottica Olimpiadi. E' senza dubbio una porta d'entrata verso il Trentino e verso le nostre eccellenze: la montagna, i laghi e i poli culturali. Migliorare i collegamenti significa valorizzare le potenzialità del territorio, anche per la promozione degli eventi, dei festival e dei congressi. Il turismo riveste un ruolo certamente rilevante ma ci sono le opportunità per spingere sull'innovazione e la ricerca. I collegamenti devono essere potenziati per migliorare la raggiungibilità e stimolare anche qui la rotaia. Il Trentino deve continuare a partecipare nella società e continuare a investire nel Catullo", conclude Valduga.

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