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Siccità: tra il “pieno mandato” al commissario e la Provincia, se mancherà l'intesa sugli invasi a decidere sarà il Governo. Tonina: “Autonomie tutelate”
In Conferenza Stato-Regioni questa mattina (24 maggio) si è discusso del Decreto legge siccità e la proposta delle Province di Trento e Bolzano “è stata accolta da tutte le Regioni” dice il vice-presidente Tonina. Alcuni territori avevano al contrario proposto di dare pieno mandato, per quanto riguarda la regolazione dei volumi e delle portate derivati dagli invasi, al commissario straordinario Nicola Dell'Acqua

TRENTO. Siccità e regolazione degli invasi: in caso di mancata intesa tra territori e commissario straordinario a decidere sarà Palazzo Chigi. È questa in sintesi la proposta avanzata, e approvata nella mattinata di oggi nell'ambito della discussione sul disegno di legge di conversione del Dl Siccità all'interno della Conferenza Stato-Regioni, dalle Province di Trento e Bolzano. L'alternativa, messa su tavolo da alcuni territori, era al contrario di dare pieno mandato, per quanto riguarda la regolazione dei volumi e delle portate derivate dagli invasi, al commissario straordinario Nicola Dell'Acqua, bypassando di fatto il parere delle Regioni o Province nelle quali hanno sede gli invasi.
“Riguardo al testo di legge sulla siccità all'attenzione questa mattina della Conferenza delle Regioni – dice Tonina – esprimo la mia soddisfazione e della Giunta provinciale per l'approvazione, da parte di tutti i territori, della proposta avanzata dalle Province autonoma di Trento e di Bolzano, affinché il commissario straordinario recepisca le istanze delle nostre realtà. Non possiamo che registrare positivamente la sensibilità accolta a livello nazionale sulle specificità delle nostre Autonomie, nell'ambito del percorso impostato per affrontare il tema della scarsità idrica, con l'obiettivo di costruire soluzioni strutturali, all'insegna della sostenibilità, della tutela dell'agricoltura e delle garanzie per le nuove generazioni”.
Tra i vari temi trattati (come avvenuto anche in occasione di un precedente incontro, all'interno del quale il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher aveva toccato la questione, Qui Articolo) questa mattina si è come detto discusso in particolare dei poteri del commissario straordinario (nominato dal governo proprio con l'obiettivo di velocizzare i progetti più urgenti indicati dalla cabina di regia contro la siccità) che, in caso di crisi idrica, provvede alla regolazione dei volumi e delle portate derivati dagli invasi d'intesa con la Regione territorialmente competente. Un tema che, da anni ormai, vede contrapposte le necessità di territori come Trentino e Alto Adige (in particolare dal punto di vista della produzione di energia idroelettrica) e delle Regioni confinanti, che in molte occasioni hanno chiesto di aumentare i rilasci dagli invasi per garantire il fabbisogno idrico per le coltivazioni in pianura.
“E' il commissario – dice Piazza Dante – che in caso di carenza idrica per soddisfare le esigenze primarie idropotabili o irrigue di alcuni territori potrebbe, previa intesa con la Regioni o Provincia competente, richiedere un sacrificio ai gestori dei grandi invasi imponendo il rilascio di ingenti quantitativi d'acqua”. Il nodo da sciogliere era però relativo proprio all'ipotesi di una mancata intesa con i territori. “La posizione sostenuta da alcuni – ribadisce la Provincia – era di dare pieno mandato al Commissario anche in assenza di intesa. In sede di discussione è invece prevalsa la soluzione, fortemente difesa dal vicepresidente Tonina in accordo con il presidente Maurizio Fugatti e in piena sintonia con il presidente altoatesino Kompatscher, di demandare alla presidenza del consiglio dei ministri la decisione in caso di dissenso con la Regione o Provincia titolare della gestione degli invasi. Il parere, votato da tutte le Regioni, è stato favorevole ma subordinato a questa condizioni”.
Per Tonina “è dunque prevalsa la ragionevolezza rispetto alla pretesa di calare dall'alto decisioni che, se da una parte possono costituire una immediata soluzione ad un problema, dall'altro rischiano di risultare facili rimedi che allontanano sempre più la realizzazione di interventi strutturali e gestionali atti a risolvere anche per il futuro simili emergenze. Dobbiamo infatti prendere atto che nella materia della gestione delle acque si ripeteranno sempre più di frequentare eventi estremi, sia di siccità che di alluvioni come dobbiamo purtroppo registrare in questi giorni nell'evento tragico dell'Emilia Romagna”.