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Primarie Pd, in Trentino votano in 10.245 meno della metà del 2013. Stravince Renzi. Gilmozzi: "Risultato comunque positivo, ripartiamo da chi ci ha dato fiducia"
Superato lo scoglio degli 8.000 alla fine c'è soddisfazione in casa Pd per la risposta della gente anche se il segretario del Trentino sottolinea: "Nessuno stappi bottiglie di champagne. Adesso dobbiamo ripartire". Renzi oltre il 70% a livello nazionale, Orlando intorno al 20%, Emiliano poco sopra il 5% (ALL'INTERNO I DATI DEI CIRCOLI)

TRENTO. Obiettivo centrato se così si può dire. Sembrava impossibile ripetere il risultato delle passate primarie, quelle del 2013 quando a sfidarsi c'erano Renzi, Civati e Cuperlo (che chiusero rispettivamente al 65,95%, al 20,48% e al 13,28%) e infatti si è rimasti ben al di sotto delle passate tornate, ma si è comunque scavallata nettamente quota 1 milione arrivando, su scala nazionale a superare gli 1,8 milioni di votanti (nel 2013 furono 2,8 milioni). Questa volta a cercare di battere Renzi c'erano Orlando ed Emiliano che, però, non sono riusciti a fare breccia nell'elettorato Pd e alla fine l'ex premier ha stravinto con percentuali che lo danno tra il 65% e il 70%.
Percentuale rispettata anche in Trentino dove a votare sono state 10.245 persone, meno della metà rispetto ai 21 mila del 2013 (con Renzi che aveva chiuso con 13.966 preferenze, Civati con 4.338 e Cuperlo con 2.812) ma comunque superiori a quella quota degli 8.000 ritenuta requisito minimo per non rientrare nel flop. "Siamo contenti - commenta a caldo il segretario del Pd Trentino Italo Gilmozzi - perché 10.000 persone sono tante e dimostrano che la gente ancora ha fiducia e ci vuole bene. Ma spero nessuno si metta a stappare bottiglie di champagne questa sera perché dobbiamo essere ben consapevoli del fatto che siamo scesi a circa la metà rispetto al 2013. Ora dobbiamo dimostrare di meritarci la fiducia di quanti hanno deciso di rinnovarcela. E vorrei sottolineare anche l'impegno dei 400 volontari che ancora adesso sono al lavoro nei seggi. Pochi partiti in Trentino possono contare su questa ricchezza. Ripartiamo da qui, ripartiamo dalla comunità che ha ridato fiducia al Pd del Trentino e a quello nazionale". "E' un risultato importante - gli fa eco Elisa Filippi capolista della mozione che sosteneva Renzi segretario - un risultato non scontato visto il ponte lungo, il bel tempo e il fatto che tutti davano già per certo l'esito finale. Si tratta di una dimostrazione di fiducia e la cittadinanza ha risposto bene".
Già perché 10.245 votanti sono comunque un bel segnale di democrazia a prescindere da come la si pensi. Ma che le cose non sarebbero andate come in passato era apparso chiaro sin dal mattino quando, dopo le 12 a votare in provincia erano stati meno di 4.000 persone, il 57,4% dei votanti rispetto alla stessa ora nel 2013. Alle 17 i votanti erano arrivati ad essere 7.000, il 47,2% rispetto al 2013 quando a votare alle 17 erano stati in 14.866. E in Alto Adige il trend era simile con 2.913 votanti alle 17, un'affluenza che risultava il 56,7% rispetto alle primarie del 2013. Alla stessa ora quattro anni fa erano stati infatti in 5.137 a recarsi alle urne per la scelta del segretario del Partito democratico.
Sulla vittoria di Renzi (dato a livello nazionale tra il 65 e il 70%, mentre Orlando sarebbe intorno al 20 ed Emiliano sotto il 10%) non c'erano dubbi ma a Gilmozzi preme sottolineare anche l'impegno di chi è uscito sconfitto. "Bisogna fare un plauso a Orlando ed Emiliano - conclude - senza di loro non ci sarebbe arrivati a questo risultato. Quasi 2 milioni di votanti in Italia sono tanti e il merito è anche di chi è stato sconfitto. Adesso ripartiamo".
Ecco i dati ufficiosi
