
Più posti al nido estivo comunale per aiutare i [...]

Facchini replica a il Dolomiti: ''Questa è un'altra Sat, [...]

Giornata della donna, in Italia più del 70% dei medici [...]

“Per alcuni anche i prodotti per l’igiene sono [...]

Omkafè guarda al futuro: tra tradizione e novità un [...]

Uccisa da un carabiniere l’8 marzo 1925 a soli 13 anni, [...]

IL VIDEO. "Il contributo dato dalle donne è essenziale [...]

Nel futuro turistico di Brentonico mobilità dolce e [...]

Oltre 70 cittadini al sindaco Valduga: ''In piazzale [...]

Curiosità, aneddoti, retroscena: su Radio Italia Anni 60 [...]
''Uso e riuso'', i richiedenti asilo al lavoro tra integrazione e pubblica utilità
I migranti hanno frequentato, prima di mettersi all’opera, un corso per la sicurezza con esame finale prima di impegnarsi in tre turni da otto settimane

TRENTO. Montaggio, smontaggio e adattamento di mobili usati, ma anche un corso di formazione sulla sicurezza con tanto di esame finale e pulizia di spazi. Si chiama “Uso e riuso” il progetto che ha avuto come parole chiave volontariato, pubblica utilità e inclusione e che ha visto impegnati quattordici richiedenti protezione internazionale in prima e seconda accoglienza in Trentino.
L’obiettivo dell’iniziativa, promossa dal Cinformi del dipartimento Salute e Solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento, è stato quello favorire l’acquisizione di competenze e percorsi di integrazione attraverso un servizio utile anche alle stesse strutture di accoglienza dei migranti.

L’iniziativa ha preso il via nel giugno 2017 con lo smontaggio di mobili in alcuni appartamenti dell'opera universitaria a Povo e si è concluso con la consegna degli attestati (il 20/12/2017) presso la sede di CLA, Consorzio Lavoro Ambiente a Trento. Formazione ma prima ancora sicurezza: i migranti hanno frequentato, prima di mettersi all’opera, un corso per la sicurezza con esame finale prima di impegnarsi in tre turni da otto settimane. Ogni turno era composto da 3/4 ragazzi con un coordinatore della cooperativa Facchini Verdi che aveva il compito di trasmettere competenze e abilità nel settore di riferimento e accompagnare i migranti nei vari cantieri di lavoro.
In totale, sono stati smontati i mobili usati di diciotto appartamenti (interi) e montati mobili in dieci appartamenti vuoti. Inoltre, sono stati completati gli arredi di appartamenti di alcune strutture di prima e seconda accoglienza.
Fra le attività svolte, montaggio, smontaggio e adattamento di mobili usati, offerti da privati/enti e finalizzati ad essere inseriti in appartamenti destinati all'accoglienza locati da privati/enti o in appartamenti di associazioni/enti con finalità sociali e senza scopo di lucro. Nell'ultima fase progettuale si è aggiunta anche l'attività di imbiancatura e pulizia di alcuni appartamenti, aumentando così i settori nei quali sono state acquisite competenze.