



Scuola e sport, binomio vincente: mille studenti [...]

"Inseriamo donne con un passato difficile o disabilità [...]

L’ambasciatrice dolce che parla del Trentino

Quando a Milano i brentegani scoprirono il “segreto” [...]

L'intelligenza artificiale per scrivere temi, fare [...]

Rischia di morire per un ascesso al dente, la delicata [...]

Tutto esaurito per la giornata formativa dedicata [...]

I giorni di Pasqua al castello di Avio tra picnic [...]

Felicetti premia i giovani chef innovativi per promuovere [...]

"Un orto per favorire l'inclusione", l'iniziativa che [...]
Da Vergot ai progetti per il Dolomiti Pride e l'Adunata e i Black Circus la storia della regista Cecilia Bozza Wolf
E' una delle giovani finaliste della scorsa edizione di Strike!. Qui ci spiega come anche i fallimenti l'abbiano aiutata a crescere e come sia riuscita a ritagliarsi un suo spazio importante facendo squadra con altri giovani professionisti

TRENTO. Da “Vergot” verso nuovi traguardi cinematografici. A più di un anno dall'uscita del suo film pluripremiato, la regista Cecilia Bozza Wolf fa il punto della situazione attuale e guarda al futuro fatto anche di videoclip per i gruppi musicali emergenti trentini e nuove direzioni cinematografiche assieme alla VergotFilms. Nel mezzo la partecipazione a Strike!, dove è rientrata tra i 10 finalisti, che l'ha aiutata molto a livello personale e l'ha resa consapevole di quanto di buono ha fatto finora e aiutata a valorizzare sé stessa e dare la giusta importanza ai fallimenti.
“Esperienza sicuramente molto interessante quella di Strike! – ammette Cecilia - perché mi ha costretta a rivedere tutto il mio percorso fatto fin lì. Girare il video dove ho fatto una mia presentazione inizialmente mi ha imbarazzato un po' e fatto sentire autoreferenziale, ma in realtà mi ha aiutato a fare il resoconto di quanto fatto. In realtà ho svolto anche un'autoanalisi inaspettata perché solitamente non ci si ferma così spesso a ragionare su un elenco dei traguardi raggiunti; troppo spesso, invece, si dà più peso ai fallimenti, ai progetti non completati perché purtroppo i successi si danno per scontati o come naturale conseguenza. Ho riguardato come e dove ho fallito, ma ho scoperto che questi fallimenti sono stati produttivi, mi hanno dato più forza e determinazione e sono stati l'embrione per fare qualcosa di nuovo e di migliore".
"Anche se magari non porterà collaborazioni lavorative - ha aggiunto - ho conosciuto diverse persone come Nicola Dobnik, Maria Vittoria Barrella che vengono dalle mie stesse zone e altra gente che si è data parecchio da fare per realizzare un sogno, in un contesto difficile. In un momento in cui ci si deve abituare alle porte sbattute in faccia e non abbattersi, e basta un attimo per farlo perché non è l'epoca dei nostri genitori dove era più facile emergere, è bello vedere che non si è soli e che ci sono altri come te che provano a combattere contro un sistema che non valorizza i giovani”.
Dall'estate del 2017 sono nate diverse collaborazioni e nuove opportunità: “Accanto al lavoro con Artesella, di cui curo la parte video, al momento sto lavorando a nuovo film, un finzione/documentario un po' particolare sperimentale, del quale abbiamo appena finito la sceneggiatura. Si tratta di un film senza attori professionisti, un po' sulla scia di Olmi e Pasolini: si “ingaggiano” le persone nel posto dove si gira e si cerca di costruire una storia di finzione attorno ai loro caratteri e alle loro storie. Un po' un percorso al contrario rispetto a quello che si fa solitamente. Rispetto all'anno scorso posso dire di non essere più sola nel mio lavoro. Nella VergotFilms, anche se non è una società perché per ora non possiamo permettercelo, si è creato un gruppo di persone, di liberi professionisti, che collaborano assieme: c'è un fonico, un giovanissimo produttore, chi si occupa delle riprese aeree con i droni e fa pure l'attore, chi fa il montatore e così via. Proveniamo principalmente da Trento e dalla Valle di Cembra ma c'è anche chi ho incontrato alla scuola Zelig e proviene dalla Puglia o lavora a Bruxelles. Unica caratteristica in comune: siamo tutti under 30”.
E la freschezza delle idee derivante dalla collaborazione tra giovani si riflette anche sulle scelte dei soggetti cinematografici: “Recentemente – conclude Cecilia – abbiamo concluso le riprese per un documentario che mette insieme il Gay Pride e l'adunata degli Alpini nell'obiettivo di raccontare una Trento diversa. Assieme al gruppo sto girando diversi videoclip per le band musicali trentine. Su Youtube e Vimeo si può trovare il video realizzato per i Black Circus, in realtà è quasi un corto. A breve gireremo la continuazione in quanto le canzoni sono due, ma i video sono collegati tra loro come in un'unica storia. Altri due video li abbiamo fatti per Lessness e a breve gireremo altre due clip per altrettanti gruppi musicali della Valle di Cembra. Sono molto utili per trovare date, per farsi ascoltare e farsi conoscere”.
Esattamente come Strike! Per partecipare info e iscrizioni entro il 30 luglio sul sito www.strikestories.com.