Sanità trentina, livelli d'eccellenza ma occorre lavorare per mantenerla efficiente. Luca Zeni: ''Serve investire per garantire qualità anche in futuro"
Presentato il Rapporto sulla sanità - Provincia di Trento. Un trentino può sperare di vivere in assenza di malattie invalidanti sino a 65,5 anni. Il 44% dei dipendenti pubblici e privati operano nel servizio sanitario provinciale

TRENTO. I livelli del sistema sanitario generale in Trentino sono eccellenti e la strada imboccata in questi anni riuscirà, se portata avanti, ad affrontare il rapido invecchiamento della popolazione e la crescita demografica che si vedrà nel nostro territorio nei prossimi anni. Questo in poche parole quello che viene riportato nel Rapporto sulla sanità della Provincia di Trento realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Roma Tor Vergata (C.R.E.A. Sanità) e che ha messo sotto la lente di ingrandimento l'offerta sanitaria e socio – sanitaria provinciale anche rispetto altri contesti regionali.
“Un rapporto molto importante – ha spiegato il direttore Paolo Bordon – non solo perché fotografa lo stato attuale della sanità trentina ma anche perché offre delle informazioni prospettiche molto utili al 'programmatore' provinciale per poter confermare o riorganizzare i nostri servizi per le nuove sfide dei prossimi anni. In particolar modo tenendo conto dell'andamento demografico e del quadro epidemiologico della nostra popolazione”.
La fotografia che viene fatta dal progetto mostra un sistema sanitario a livelli di eccellenza se confrontato con le altre regioni italiane. Non mancano però le possibilità di miglioramento e gli aspetti dove c'è ancora da lavorare. Tra questi, spiegano i ricercatori, c'è l' efficientamento del sistema secondo i parametri del cosiddetto “decreto Balduzzi” sul quale il Trentino deve ancora lavorare pur nelle difficoltà rappresentate dall'orografia del territorio.
“Con questo studio – ha spiegato l'assessore Luca Zeni – abbiamo voluto approfondire la situazione del nostro sistema sanitario. Dai numeri che abbiamo emerge chiara la scelta politica fatta di implementare alcuni servizi e di investire. La positività dell'impostazione delle riforme che abbiamo fatto deve essere portata avanti, solo in questo modo si potranno garantire livelli alti di servizi in una società che cambia”.
CONTESTO SOCIO ECONOMICO
Il Trentino è una regione molto giovane rispetto al resto d'Italia e questo è attualmente un vantaggio. Ci sarà anche un processo di invecchiamento più rapido che nel resto d'Italia. Sono poi in aumento le famiglie sempre più piccole e con persone più sole e fragili. L'età media dei trentini è pari a 44,2 anni e risulta essere inferiore di 0,7 anni a quella nazionale. Negli ultimi quattro anni, però, abbiamo assistito ad un aumento del valore assoluto maggiore rispetto a quanto riscontrato a livello nazionale. Questo in parallelo con il calo delle nascite.
In controtendenza con i dati nazionali, il Trentino tra 50 anni si troverà con un aumento della popolazione del 13,8%. Aumenteranno gli anziani, gli over 65 che oggi rappresentano il 20% della popolazione, tra 50anni saranno il 30%.
Dal punto di vista economico il Pil trentino è decisamente più elevato della media nazionale. Si ha un livello di spesa sanitaria che supera la media italiana. Viene destinato il 6,2% del Pil alla sanità. Anche in termini di spesa privata, benché ci sia una spesa procapite di circa 800 euro, questa è al di sotto delle possibilità di quanto si potrebbe spendere in base al reddito delle famiglie.
Dal 2013 al 2016, il finanziamento pro – capite nominale della Provincia di Trento è aumentato di 406 euro che equivale ad un incremento di 377 euro circa per cittadino. Una strada di incremento della spesa che è stata intrapresa anche grazie all'istituzione del Fondo per l'assistenza integrata FAI frutta quindi di una scelta politica.
Sul fronte macro- economico la spesa sanitaria pubblica, nel 2016, ha assorbito il 6,2% del Pil regionale. Essendo poi la spesa privata, pur elevata, ma minore di quanto ci si potrebbe aspettare, questo risultato conferma che il livello di tutela pubblica della salute è alto e salvaguardia il bilancio delle famiglie. Per questo, in Trentino, esiste la più bassa quota di famiglie che si sono impoverite a causa delle spese sanitarie.
Non si può ignorare, inoltre, che il servizio sanitario trentino rappresenta anche un importante indotto per la Provincia. Il 44% dei dipendenti operano nel servizio sanitario provinciale a fronte di un 38% riscontrato a livello nazionale. Medici e infermieri dipendenti in Trentino hanno una retribuzione media più elevata che le analoghe figure percepiscono nelle altre ripartizioni.
SALUTE DELLA POPOLAZIONE
La popolazione trentina presenta profili di vita favorevoli al mantenimento della salute. I trentini, secondo i dati raccolti, possono sperare di vivere in buona salute in assenza di malattie invalidanti sino a 65,5 anni, ben 6,7 anni in più rispetto alla media degli italiani con un incremento di 3,1 anni negli ultimi quattro anni. Un quadro migliore di quello nazionale anche dal punto di vista della disabilità. La speranza di vita senza limitazione nelle attività quotidiane assume valori ben al di sopra di quelli nazionali. Per quanto riguarda il tasso di mortalità, (7,4 per 1000 abitanti) risulta essere inferiore alla media nazionale e anche di Bolzano.
Analizzando le cause di morte, invece, al primo posto troviamo le malattie del sistema circolatorio, poi ci sono i tumori maligni e infine le malattie del sistema respiratorio. In Trentino rispetto altre realtà, negli ultimi anni si è registrata una riduzione maggiore delle malattia al sistema respiratorio e a quelle del sistema circolatorio.
OFFERTA SANITARIA
Il Trentino ha un numero di presidi ospedalieri , in rapporto alla popolazione, superiore alla media nazionale. In termini di posti letti, sono 4,2 ogni mille abitanti , valore questo superiore alla media nazionale. L'assistenza ospedaliera ha una vocazione prevalentemente alla riabilitazione e alla lunga degenza. Anche questa una peculiarità del sistema sanitario trentino.
Il tasso di ricoveri, da una analisi macro, risulta essere superiore alla media ma se lo decliniamo, si evince che è alta la componente alla riabilitazione e della lungo degenza. Nel triennio 2013 – 2016 si è realizzata una contrazione dei posti letto totali dell'1,6% con un potenziamento del regime diurno dell'8,7% ed una riduzione dei quello ordinario del 2,7%.
Dal punto di vista delle residenze sanitarie, ci sono 92 posti ogni 100.000 mila abitanti over 75 che è circa tre volte superiore alla media nazionale e circa un terzo superiore alla media del nord est.
In Trentino, ogni 1000 abitanti ci sono 3,7 unità di personale impegnate nei servizi extra-ospedalieri , a fronte delle 2,9 a livello medio nazionale. Si rileva, poi, un modello a elevata intensità infermieristica. Ci sono infatti 1,4 unità di personale infermieristico per posto letto nelle strutture di ricovero pubbliche a fronte delle 1,2 unità della media nazionale. Per il personale medico si attestano infine 0,6 unità per posto letto.