Stop ai bagni dei turisti nel fantastico laghetto di Sorapis. L'ordinanza: ''Multe da 25 a 500 euro''
Nel testo ufficiale del Comune di Cortina d'Ampezzo si specifica che soprattutto d'estate tanti visitatori usano le acque turchesi (studiate dall'Università di Trento) del lago alpino per rinfrescarsi. Ora basta: ecco perché

CORTINA. C'è chi l'ha chiamata l'ordinanza ''anti cafoni''. Più semplicemente la norma serve a tutelare da un lato il lago, ambiente unico e straordinario, dall'altro proprio gli ignari bagnanti perché nella zona ''non è previsto alcun servizio di soccorso balneare'' e le acque torbide nascondono sassi e pietre. Insomma la notizia che in queste ore ha fatto il giro d'Italia, che da ieri fare il bagno nel lago di Sorapis nell'omonima località di Cortina d'Ampezzo è proibito, pena sanzioni che vanno dai 25 ai 500 euro, è vera. Ma le motivazioni che hanno portato l'amministrazione bellunese a decidere in questo senso sono molto più concrete di quanto raccontato.
Il bellissimo laghetto dalle acque turchesi incastonato tra le Dolomiti a quota 1.900 metri situato a soli 150 metri dal Rifugio Vandelli è uno dei luoghi più belli dell'intera area montuosa. Raggiungibile solo a piedi è sempre più frequentato da turisti e visitatori e nella stessa ordinanza del Comune di Cortina d'Ampezzo si legge che ''il lago in questione rappresenta una meta d'escursione molto frequentata soprattutto nella stagione estiva quando le temperature in quota divengono più miti''. E si specifica che ''molti dei numerosi escursionisti diretti al lago una volta giunti alla meta approfittano per rinfrescarsi e fare il bagno, soprattutto nei giorni più caldi''.
Si aggiunge, quindi, le reali ragioni dell'ordinanza: ''La particolare colorazione delle acque di detto bacino lacustre è dovuta a peculiari caratteristiche chimiche e batteriologiche dell'acqua, di origine naturale, oggetto di studi ed analisi da parte dell'Università di Trento'' e che ''il fondale del lago composto da sassi e pietre non risultando visibile potrebbe costituire serio pericolo per l'incolumità delle persone che intendono effettuare dei tuffi''. E allora ecco la multa: dai 25 ai 500 euro.
All'affissione di ''idonea segnaletica'' ci penseranno le Regole d’Ampezzo, che gestiscono il Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, dove si trova il lago. Cartelli in italiano, tedesco, inglese, francese e simbolo grafico.