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Coronavirus, i test antigenici rapidi si possono effettuare negli studi dei medici di famiglia. Le spese a carico del sistema sanitario per le categorie indicate dall'Apss
L'accordo è stato trovato nell’ambito del Comitato provinciale dei medici di medicina generale. I medici di medicina generale convenzionati negli ultimi mesi hanno fornito un importante contributo con i test sierologici effettuati in collaborazione con l’Apss sul personale scolastico e docente delle scuole di ogni ordine e grado

TRENTO. I medici di famiglia possono eseguire i test rapidi. Questo l'accordo trovato tra Apss e sindacati, in particolare la Cisl guidata da Nicola Paoli, in questa fase dell'emergenza Covid-19.
I medici di medicina generale convenzionati negli ultimi mesi hanno fornito un importante contributo con i test sierologici effettuati in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari sul personale scolastico e docente delle scuole di ogni ordine e grado.
Oggi, mercoledì 14 ottobre, si è concordato nell’ambito del Comitato provinciale dei medici di medicina generale di estendere la collaborazione di tali professionisti anche all'esecuzione dei test antigenici rapidi per l'individuazione dei casi Covid-19.
Questi test diagnostici hanno un’elevata sensibilità e specificità se effettuati in presenza di cariche virali elevate e quindi tra il giorno successivo a quello di esordio dei sintomi e la settima giornata. Un vantaggio di questo strumento è quello di fornire il risultato in un tempo molto breve, circa 30 minuti.
Nei prossimi giorni i medici di medicina generale, su base volontaria, possono quindi eseguire tamponi rapidi antigenici nasofaringei in libera professione in studio.
Il medico può inoltre prescrivere l’esecuzione del tampone rapido antigenico nasofaringeo con spesa a carico del Servizio sanitario provinciale, alle categorie di persone indicate dall'Apss: nella attuale fase questa modalità è riservata agli alunni e al personale scolastico delle scuole di ogni ordine e grado (inclusi nidi e materne), che presentano sintomi da almeno 1 giorno e da non più di 7 giorni.
Se il test dovesse risultare positivo, la persona sarà posta immediatamente in isolamento fiduciario in attesa di effettuare il tampone molecolare da parte dell'Apss, mentre in caso di negatività studente e lavoratore potranno riprendere le attività.