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La terapia ormonale per persone transgender verrà coperta dal servizio sanitario nazionale. Esulta Arcigay del Trentino: ''Un cambiamento positivo''
L'Aifa ha dichiarato che i soggetti con disforia di genere potranno ricevere gratuitamente tutti i farmaci necessari alla terapia ormonale che fa parte del processo di transizione; esultano le associazioni Lgbt+

TRENTO. Un passo avanti per i diritti transgender: l'Aifa annuncia che il Servizio Sanitario Nazionale coprirà tutte le spese farmacologiche necessarie a chi sta attraversando un processo di transizione. "Alcune fasi e alcuni farmaci necessari al processo di transizione erano già coperti, ma una gran parte restava a carico della persona e questo costituiva un peso economico" dice Lorenzo De Preto, Presidente dell'Arcigay Trentino.
"Prima di questa sentenza la situazione in Trentino e soprattutto nei territori di provincia era complessa: c'è difficoltà da parte dei cittadini che abitano lontani dai centri a reperire informazioni o a mettersi in contatto con associazioni, collettivi e gruppi'', spiega De Preto.
"Fortunatamente - continua il presidente - in Trentino Alto Adige abbiamo la rete Elgbtqi*, che raccoglie tutte le associazioni della Regione come Agedo, Arcigay di Trento e Bolzano e Generation +, e si occupa di fare sensibilizzazione e informazione, ma non è facile raggiungere tutti".
"Noi come Arcigay cerchiamo il più possibile di essere presenti sul territorio per le persone transgender - afferma De Preto - ma non è semplice, perché necessitano di un tipo di consulenza particolare e di un sostegno che dovrebbe essere dato anche dalle istituzioni. Quello di oggi è cambiamento positivo".
Negli ultimi anni in Trentino si è visto un altro importante cambiamento in favore dei diritti delle persone transgender, la possibilità per gli studenti e le studentesse dell'Università di Trento di richiedere, tramite una Consigliera di fiducia, un libretto che rispetti l'identità di genere dello studente anche prima della conclusione del processo di transizione.
"Questa è stata una grande vittoria per il Trentino e un risultato importante delle associazioni, che sono riusciti a far implementare una direttiva che era già stata in vigore da anni ma che nella pratica non veniva applicata".
C'è però ancora strada da fare: "Ci sono diverse azioni a basso costo che le istituzioni potrebbero intraprendere per includere le persone transgender; avevamo presentato una lista di sei punti ai candidati sindaco e speriamo che ora si agisca per creare una città più inclusiva".