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Coronavirus e famiglia, la psicopedagogista Chirico: ''Su provvedimenti e comunicazioni ragazzi e bambini trattati come gli ultimi"
La lettera della psicopedagogista antropologa e presidente Associazione Elissa, Isabella Chirico. Sulla situazione drammatica che molte famiglie stanno vivendo spiega: "In meno di 24h si è dovuto pianificare un nuovo con-vivere domestico, professionale, emotivo e comunicativo ai figli – spiega Isabella Chirico - a fronte dell’assenza di una organizzazione specifica ministeriale e provinciale”

TRENTO. “I nostri ragazzi e i nostri bambini sono stati completamente isolati e trattati come gli ultimi, invisibili, e non degni di creazione di alternative alla scuola chiusa, alle relazioni, all’apprendimento”. Sono queste le parole che usa Isabella Chirico, psicopedagogista antropologa e presidente Associazione Elissa in una lettera inviata a ilDolomiti.it nella quale parla del modo comunicativo - inefficace e dannoso - verso il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, quindi verso le famiglie, a cui si è assistito in queste settimana.
Chirico, spiega nella lettera, non intende entrare in polemica tra scuola aperta o scuola chiusa, ma porre l’attenzione sulle modalità comunicative, sul “ come”, siano stati diramati i comunicati: “Con una lucida freddezza e con un tempo inadeguato – spiega - per organizzare un piano familiare degno e sostenibile”.
È una situazione drammatica quella attuale, che offre poche soluzioni alle famiglie. “In meno di 24h si è dovuto pianificare un nuovo con-vivere domestico, professionale, emotivo e comunicativo ai figli – spiega Isabella Chirico - a fronte dell’assenza di una organizzazione specifica ministeriale e provinciale”.
E qui, arriva il nostro territorio e una domanda per cui si cerca una risposta. “Certificazioni family audit, tessera family pass, distretti di famiglia, quante meravigliose opportunità che descrivono e si attuano in tutto il Trentino, tutte le politiche volte alla famiglia. Ma sono state messe in condizioni di operare e di sperimentare insieme alla Scuola, alla Famiglia in situazione di Emergenza?”
Qui la lettera completa