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Simonino da Trento: Fondazione Caritro concede l’opera in comodato al Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah
Il presidente del Consiglio di gestione di Fondazione Caritro, Carlo Schönsberg: "La storia ci insegna l’importanza della condivisione. Questa collaborazione esprime appieno la nostra volontà di contribuire alla diffusione della conoscenza"

TRENTO. L'opera del Simonino da Trento si trasferisce a Ferrara. La Fondazione Caritro concede il bassorilievo in comodato al Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah.
"La storia ci insegna l’importanza della condivisione", commenta Carlo Schönsberg, presidente del Consiglio di gestione di Fondazione Caritro. "Questa collaborazione esprime appieno la nostra volontà di contribuire alla diffusione della conoscenza. Siamo certi che quest’opera, così come è stato per il tessuto sociale Trentino, possa essere un rilevante tassello storico in un contesto più ampio e valorizzante come quello offerto del Meis".
L'opera va, così, a impreziosire la collezione permanente "Ebrei, una storia italiana" del Meis – Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara.
Grazie alla nuova concessione, il “Compianto sul corpo morto di Simonino” rappresenterà un nuovo tassello fondamentale nella narrazione della vita nei ghetti in cui le comunità ebraiche vennero confinate dal 1516. L’opera offrirà ai visitatori un approfondimento su uno dei più drammatici episodi di antigiudaismo.
La mostra permanente “Ebrei, una storia italiana” racconta quindi l’esperienza dell’ebraismo italiano, descrivendo come si è formato e sviluppato nella Penisola dall’età romana il ghetto, e come ha costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.
Fondazione Caritro ha acquistato il bassorilievo ligneo “Compianto sul corpo morto di Simonino” nel 2020 e l'ha concesso in comodato gratuito della durata di 9 anni al Museo Diocesano di Trento in occasione della mostra "L'invenzione del colpevole. Il 'caso' di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia".
L’opera è stata restituita dal Museo Diocesano di Trento alla Fondazione Caritro nel 2022. Il Consiglio di gestione, vista l’importanza artistica e storica dell’opera, si è adoperato per individuare una nuova collocazione dell’opera trovando nel Meis l’istituzione adatta alla sua contestualizzazione e valorizzazione.