Dalle autoscale alle autobotti ferme da mesi alla caserma, i vigili del fuoco corrono con i mezzi di 30 anni: "Difficoltà nel pianificare i fabbisogni"
Sono diverse le criticità che devono fronteggiare gli operatori dei vigili del fuoco permanenti, si fa fatica a mettere in campo i nuovi mezzi: "Una difficoltà che si riscontra lungo tutta la catena dei soccorsi, situazione simile anche nel reperimento delle ambulanze"

TRENTO. Tre autoscale ferme nel parcheggio della caserma perché mancano gli allestimenti e così a uscire in caso di emergenza è quella con 30 anni di servizio alle spalle. Stesso discorso e stessa soluzione per l'autogrù con l'apertura delle buste della gara, avviata a inizio anno, attesa a ore. Ancora fermo l'iter per acquistare le nuovi autobotti, si usano anche in questi casi dei veicoli piuttosto datati dai 12 ai 20 anni con il supporto di un mezzo a noleggio. Qualche ritardo anche per la nuova pinza idraulica veloce.

Positiva l'attenzione sul rinnovo dei mezzi e le varie gare di acquisizione. Ma sono diverse le criticità che si trovano a dover fronteggiare i vigili del fuoco permanenti di Trento per quanto riguarda il parco veicoli. E' ormai una situazione ricorrente quella degli interventi vintage e sono tante le segnalazioni che arrivano, anche dai cittadini, che si vedono "sfrecciare" mezzi ormai datati per correre dove serve.

"E' un problema strutturale e complesso quello dei mezzi dei permanenti", dice Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, interpellato da il Dolomiti sulla questione che ci è stata segnalata. "Una carenza a livello di programmazione e di pianificazione degli acquisti. Le procedure richiedono tempi lunghi e ci si trascina forti ritardi negli investimenti. Ci sono criticità nel portare a termine le trattative, sostanzialmente la stessa situazione che riscontriamo per le ambulanze per quanto riguarda il personale sanitario".
A ottobre 2022 sarebbero state aggiudicate due autoscale da 42 metri e un mezzo ribassato da 32 metri. A mancare però l'invio delle attrezzature per completare l'allestimento a bordo macchina perché le strutture provinciali avrebbero preferito la scelta di fornire i materiali invece di richiedere una proposta per un veicolo "completo". Questa parte è stata aggiudicata a fine agosto e ora bisogna attendere le tempistiche dell'iter.

Le nuove autoscale restano parcheggiate alla caserma mentre l'autoscala utilizzata per gli interventi ha circa 30 anni, oltre a un altro mezzo da 32 metri che necessiterebbe però di manutenzioni costanti. Un fuoristrada arrivato a settembre è stato, invece, destinato a mezzo pinza idraulica veloce in via provvisoria in quanto la nuova auto è in standby, anche in questo caso mancherebbero le dotazioni e gli allestimenti che la Provincia avrebbe deciso di fornire.
Il bando si è concluso a maggio del 2022 e quindi è stato consegnato a dicembre dell'anno scorso. I materiali sono arrivati negli scorsi giorni e ora serve tempo per l'invio e poi la messa a punto. Si dovrebbe, invece, sbloccare a "breve" la partita relativa all'autogrù. Bando di acquisto concluso a maggio, le buste dovrebbero venire aperte nei prossimi giorni per la valutazione della commissione.

"E' chiaro che i fabbisogni devono essere valutati per tempo per poter poi attivare le procedure e gli iter del caso, spesso lunghi per la necessità di far fronte a tutte le norme burocratiche", aggiunge Pallanch. "Un'altra criticità è legata all'aumento dei costi e dell'inflazione con le aziende che poi chiedono di trattare e rivedere gli accordi. In linea generale c'è un problema, difficoltà che riscontriamo a livello di sistema perché anche i sanitari hanno le stesse dinamiche. Basti pensare che recentemente sono arrivate 6 ambulanze per rafforzare le dotazioni della Croce Rossa Italiana, mezzi ordinati ormai due anni fa. E' una continua rincorsa sull'urgenza e non c'è una programmazione puntuale".
E se è vero che altrove le situazioni possono essere ben peggiori, questo non significa che un territorio che fa del volontariato e del sistema di protezione civile un marchio di fabbrica del sistema Trentino si trovi a operare con strumentazioni e dotazioni ormai obsolete con il rischio di ripercussioni in termini di sicurezza a livello di interventistica, operatività e soccorritori.

"L'invito è quello di un cambio di passo e come sindacati cerchiamo di stimolare l'ente pubblico a intervenire per riuscire a dare le risposte a un servizio fondamentale per la comunità. Il confronto con le strutture provinciali è costante, ogni lunedì ci incontriamo per cercare un confronto serio, equilibrato e responsabile: sono stati ben 18 in 4 mesi gli incontri tra Cisl, Cgil e Uil con il Dipartimento di Protezione civile per trovare le soluzioni più adatte", conclude Pallanch.