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"Difficile accettare gli insulti razzisti dei passeggeri. Spesso ho paura". Dal Marocco all'Alto Adige, la storia dell'autista Serkouh: "Da piccola volevo fare la camionista"

Hanane Serkouh ha 45 anni e da 3 anni guida gli autobus della Sasa. Una passione, quella per i motori e i grandi mezzi, che le viene trasmessa dal papà camionista, quando ancora era piccola. L'intervista: "Amo ciò che faccio, ma ci vorrebbe una maggiore sensibilità da parte delle persone, perché certe parole fanno male"

Di Francesca Cristoforetti - 17 aprile 2023 - 20:12

BOLZANO. "Da piccola volevo fare la camionista, poi sono diventata autista di autobus". E' così che si presenta Hanane Serkouh, 45 anni appena compiuti, da 3 anni dipendente della Sasa, l'azienda altoatesina che si occupa del trasporto pubblico. Lei, di origine marocchina e arrivata in Alto Adige con la famiglia quando aveva 3 anni, ha sempre avuto una passione per i grandi mezzi. 

 

"Amo il mio lavoro - spiega l'autista intervistata da il Dolomiti -. Tre anni fa circa, dopo aver preso la patente D per guidare gli autobus, dopo una formazione durata circa 4 mesi, ho subito trovato occupazione in questo settore. Così ho realizzato un mio grandissimo sogno, nonostante io sia diplomata come sarta".

La parte più difficile di questo mestiere? "Gli insulti delle persone - aggiunge -. E' capitato in diverse occasioni di venire aggredita verbalmente, una cosa che mi ha molto spaventato. Una volta mi è capitato di aver dovuto frenare di colpo, per evitare di non investire una persona che si era buttata sulla strada. Alcuni passeggeri hanno cominciato a prendermi a male parole, con insulti razzisti, vedono che guido con lo hijab. Da quel momento ho iniziato ad avere paura, sensazione che ancora oggi mi porto dietro quando vado al lavoro".

 

Un fenomeno, quello delle aggressioni verbali sui mezzi pubblici, che purtroppo non è nuovo. "Ci vorrebbe una maggiore sensibilità da parte delle persone, perché certe parole fanno male. Ti riaccompagno a casa e invece di salutare ed essere cordiale mi insulti. Vorrei più sicurezza perché mi sono sentita minacciata. Essere donna e straniera mi fa diventare un bersaglio ancora più facile". Nonostante tutto però "non ho mai pensato di lasciare, perché questo mestiere mi dà ogni giorno anche tante soddisfazioni".

Un amore, quello per i grandi mezzi e i motori, che Serkouh si porta dietro da quando era bambina grazie alla passione trasmessa dal papà camionista. "Già a 15 anni parcheggiavo il camion di mio papà nel garage della sua azienda. Così ho fatto pratica. Già ai tempi mi batteva fortissimo il cuore al volante".

 

Separata con due figli, a circa 40 anni arriva la scelta di intraprendere questa carriera: "Dopo aver visto in TV dei programmi tedeschi dove facevano vedere la vita di alcune donne autiste ho iniziato a fremere dentro. Da lì mi sono lanciata, era un sogno che ho lasciato per tempo nel cassetto".

 

Per il futuro però ci sono anche altri progetti. "Vorrei riuscire a scrivere un libro, se trovassi un editore disposto a pubblicare la mia storia. E mi piacerebbe anche poter recitare in un film, come comparsa o anche come attrice", conclude l'autista.

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