Il caffè più buono in Trentino Alto Adige? Ecco dove berlo, stilata la Guida 2024 del Gambero Rosso
Il Trentino-Alto Adige si aggiudica 26 insegne. Ad ottenere Tre Chicchi a Trento c'è la Casa del Caffè, mentre in provincia di Bolzano c'è il Caroma di Fiè allo Sciliar. Le Tre Tazzine vanno, invece, alla Caffetteria Bontadi di Rovereto, al John Caffè a Folgaria, a I dolci di Ricky a Badia e a Wachtler a San Candido

TRENTO. "Mia madre lo faceva così il caffè: caldo, forte e buono”. Qualcuno di voi avrà certamente riconosciuto questa citazione cinematografica. A pronunciare la frase è Cheyenne, uno dei protagonisti del celebre film di Sergio Leone “C'era una volta il West”.
Ma che piaccia così, oppure ristretto, macchiato caldo, macchiato freddo, lungo, corretto, shakerato, doppio, decaffeinato (e la lista è talmente lunga che servirebbe una guida per conoscere le sue infinite variazioni), il caffè è una passione a cui gli italiani non riescono a rinunciare. Alzarsi con il suo aroma che inonda la casa e iniziare la giornata con una tazzina di caffé è un must per molti e il 97% delle persone nel Belpaese lo beve più volte al giorno.
Ecco, quindi, che la Guida 2024 del Gambero Rosso, in collaborazione con illycaffè, stila la lista dei bar migliori d'Italia, fotografando così l'evoluzione - fra tradizione e innovazione - del fiore all'occhiello di ogni piazza della Penisola.
Sono 45 le eccellenze nel nostro Paese, a cui sono stati assegnati Tre Tazzine e Tre Chicchi. A brillare è il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come Baratti & Milano e Torino e Converso a Bra; a queste si uniscono Biasetto a Padova, Tuttobene a Campi Bisenzio nel fiorentino e Antico Caffè Spinnato di Palermo con lo stesso primato.
Il Trentino-Alto Adige si aggiudica 26 insegne. Nello specifico, ad ottenere Tre Chicchi a Trento c'è solo la Casa del Caffè, mentre in provincia di Bolzano c'è il Caroma di Fiè allo Sciliar. Le Tre Tazzine vanno, invece, alla Caffetteria Bontadi di Rovereto, al John Caffè a Folgaria, a I dolci di Ricky a Badia e a Wachtler a San Candido.
Qui la lista completa
“Anno dopo anno, la nostra Guida non smette di stupire in primis noi stessi - commenta Laura Mantovano, direttore editoriale delle Guide. - Un trend su tutti è quello delle caffetterie specialty, che stanno riscuotendo un successo crescente con il loro nuovo posizionamento nel mercato, così come l’investimento da parte di grandi gruppi e fondi nelle caffetterie storiche d’Italia, nuovi locali che affiancano musei e luoghi d’arte e molto altro da scoprire. Ma anche per il mondo dei bar c’è la medesima nota dolente che affligge la ristorazione: la mancanza di personale adeguatamente formato. Un handicap che insieme agli elevati costi gestione continua a far registrare un pesante turn over tra aperture e chiusure”.
“I nostri bar e ristoranti sono luoghi capaci di rappresentare la massima espressione dello stile di vita italiano, l’attenzione al bello, al buono e al ben fatto e la cura dei dettagli - commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. - E' proprio per questo che illycaffè ha scelto di supportare gli esercenti più esigenti, non solo con prodotti di qualità superiore sostenibile, ma anche offrendo una formazione professionale al personale, per garantire la perfetta esperienza del caffè italiano”.
E se il buongiorno si vede dal mattino, anche un buon caffè può fare la differenza. Perché, sempre per citare un celebre film, (questa volta è “Il diavolo veste Prada”) come dice la tirannica direttrice della rivista di moda Miranda Priestly “Senza caffè non riesco a ragionare”.