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Al Prati Seneca non fa paura, al Da Vinci derivate e integrali da cerchietto rosso. Per Rosmini, Tambosi e Iti tutto facile
Oggi nei diversi istituti ci sono state le seconde prove. Per i ragazzi degli scientifici il quesito che partiva da una bici con le ruote quadrate ha creato un certo panico. Il ricordo del segretario del Prati: "Un tempo per la maturità ci aiutavano anche i carabinieri. Ora è tutto tecnologico"

TRENTO. Oggi si è svolta nei licei e negli istituti tecnici di tutta Italia la seconda prova dell'esame di Stato, ex maturità. Come ogni anno, i banchi e le sedie sono stati spostati dalle aule per essere collocati nei corridoi, dove, sotto l'occhio vigile dei commissari, sono state somministrate le prove.
"Un tempo collaboravano anche i carabinieri all'organizzazione dell'esame", dice il segretario amministrativo del liceo Prati. "Il loro compito era quello di custodire e portare a scuola i fogli con i quesiti, stampati presso il ministero. Ora, invece, si svolge tutto in modo telematico, con dei codici alfanumerici comunicati all'ultimo secondo che permettono di scaricare il test in pdf e di stamparlo nell'istituto scolastico". Al Classico, gli studenti hanno avuto 4 ore per tradurre 15 righe di una “Lettera a Lucilio”, di Seneca. Verso le 11.30 sono usciti i primi maturandi, piuttosto soddisfatti perché, tra ripassi di grammatica dell'ultima ora e buona preparazione nel corso dell'anno, hanno affrontato la versione con serenità, non trovandola particolarmente difficile.

Qualcuno, all'uscita, con la mente già proietta al futuro, prova già a vendere i libri ai ragazzi del quarto anno. Tutt'altra storia per quanto riguarda il liceo Da Vinci, che oggi ha visto i maturandi affrontare l'esame di matematica. "La prova, molto complicata, richiedeva 6 ore per essere completata e presentava quesiti molto difficili, che hanno messo a dura le nostre abilità" dice la prima studentessa a lasciare la scuola, sconsolata per aver completato solo un problema dei due e solo due quesiti dei 10.
"Quelli che escono ora o sono molto bravi in matematica o sono quelli che non hanno capito nulla” ci dice Jacopo Brusa, già fuori dalla porta che attendere gli amici. E non si sa se lui era tra i primi o i secondi. In ogni caso uno dei quesiti partiva da una bicicletta dalle ruote quadrate, per arrivare a ragionare sulle derivate e gli integrali e pare abbia creato un certo panico tra gli studenti.

Più tranquillità al Rosmini, liceo delle scienze umane, dove la traccia di umanistica sulla cultura di massa e i 4 quesiti di pedagogia non hanno creato grosse difficoltà. "Un rischio, però, c'è sempre, ed è quello di andare fuori tema" dice Elisabetta Pedegnani, che aggiunge: "Insomma, l'argomento (cultura di massa ndr) era facile ma i documenti forniti non erano sufficienti, e potevano ingannarci".
Poco soddisfatti anche coloro che hanno scelto l'opzione economico sociale, che hanno trovato una traccia sul PIL e la disoccupazione per la quale non si sentivano preparati. I lavoratori del personale ATA, invece, lodano con enfasi l'organizzazione dell'esame, la preparazione degli studenti e la bravura dei professori. I ragazzi degli istituti tecnici, in particolare con amministrazione, finanza e marketing al Tambosi-Battisti e elettrotecnica all' ITT Buonarroti, non hanno riscontrato particolari difficoltà anche se sono usciti quasi tutti allo scadere del tempo; solo in pochi hanno concluso prima la prova.