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A Povo è arrivata la giraffaggia, ricavata da un albero secolare che doveva essere abbattuto
L'opera è stata realizzata dallo scultore Adam Posch da un faggio che doveva essere abbattuto per ragioni di sicurezza. La Cooperativa il Gabbiano ha voluto trasformarlo in qualcosa che potesse diventare un lascito alla comunità e che colpisse la curiosità di grandi e piccini

TRENTO. Una giraffa a due passi da Piazza Manci, in collina, a Povo. Meglio, una giraffaggia come è stata ribattezzata dallo stesso scultore che l'ha realizzata, Adam Posch. Cos'è? E' un lascito fatto dalla cooperativa il Gabbiano alla comunità della collina. "Gestiamo da anni il parco di Povo (quello tra la chiesa e il cimitero ndr) - spiega Samuel Forti direttore della cooperativa che si occupa di inserimento lavorativo di persone in difficoltà - come gestiamo i parchi di tantissime altre realtà di altre circoscrizioni. Ci occupiamo dei giochi, della manutenzione e, per farci capire, le 16.000 panchine che ci sono tra piste ciclabili e parchi del Trentino sono le nostre. Ebbene quest'anno il Gabbiano (il nome nasce dalle unioni delle parole "gabbia" e "no" perché inizialmente il progetto di inserimento lavorativo era rivolto agli ex reclusi ndr) compie trent'anni e sta cercando di lasciare un pensiero, un qualcosa di simbolico alle comunità che l'hanno accolta".

La giraffaggia è stata ricavata da un faggio secolare che si trovava all'interno del parco. Un albero che doveva essere abbattuto per ragioni di sicurezza, anche perché aveva riportato, nel tempo, diverse rotture e spaccature. "Abbiamo, quindi chiesto al Comune che ci lasciasse la possibilità di non abbattere tutto l'albero e di trasformarne almeno la base in qualcosa per i bambini - aggiunge Forti -. Abbiamo pensato cosa realizzarvi e se l'orso ci sembrava scontato la giraffa ci è parsa un animale adatto allo sfondo con sassi e giochi con ponti sospesi che ci sono nel parco".

Adam Posch s'è quindi messo al lavoro. Motosega in mano ha ricostruito la forma dell'animale e poi ha sistemato dettagli e smussature con vari attrezzi del mestiere. "Tutto ad occhio - spiega Adam - senza disegno e proporzioni. Io lavoro così". E lavora bene, eccome. L'opera adesso è completata. Colora il parco di Povo e, anche se non è studiata come gioco, sarà sicuramente un motivo in più di divertimento e curiosità per grandi e piccini.
