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Inquinamento del Garda: bocciate Desenzano, Padenghe e Castelnuovo. Bene invece il Trentino: “Mai rilevate criticità”

Sorprendono positivamente i rilevamenti nelle acque venete con un solo punto inquinato. Male la Lombardia, su cinque punti monitorati due sono risultati fortemente inquinati. Promossi invece a pieni voti il lago d’Iseo e quello di Santa Croce in provincia di Belluno

Di Tiziano Grottolo - 16 luglio 2019 - 13:20

LAGO DI GARDA. Da oltre 10 anni la ‘Goletta dei laghi’ si occupa di individuare le principali criticità che minacciano la salute dei bacini lacustri italiani e i loro ecosistemi, nel mirino di Legambiente ci sono scarichi non depurati e cementificazione delle coste senza dimenticare l’emergenza rifiuti.

 

Nella settimana che va dal 12 al 15 luglio la goletta targata Legambiente ha fatto tappa sul Lago di Garda con l’obiettivo di monitorare la salute del bacino e denunciarne le criticità ambientali. Da quest’anno sono state introdotte anche alcune novità, tra cui l'analisi della presenza di microplastiche fino a 50 metri di profondità, e la ricerca di comunità microbiche sulle microplastiche rinvenute, la cosiddetta plastisfera, potenziale veicolo di elementi patogeni dannosi per l'ecosistema e per l'uomo.

 

Per quanto riguarda la sponda veneta i punti presi in considerazione sono stati sei, in particolare in prossimità delle foci dei fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali questo perché – spiega Legambiente – contesti simili, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago.

Della sponda veronese il solo punto risultato inquinato, ovvero con una concentrazione di Escherichia coli pari o superiore alle 1000 Unità formanti colonia (Ufc) per 100 millilitri d'acqua, è quello a Castelnuovo del Garda nella località Ronchi. Entro i limiti gli altri cinque punti nei comuni di Garda, Bardolino, Lazise e Peschiera.

Si dice sorpreso positivamente Lorenzo Albi, di Legambiente Verona: “Rispetto agli scorsi anni non presentano marcate criticità, ma ci riserviamo il beneficio del dubbio in conseguenza delle scarse precipitazioni registrate nella stagione passata, che hanno impedito all’eventuale carico contaminante di raggiungere dall’entroterra le acque del lago”. Resta dunque alta l’attenzione su questa fascia di lago.

 

Peggio del veneto fa la Lombardia dove su 5 punti monitorati 2 sono risultati ‘fortemente inquinati’ ciò significa che in questi punti la presenza dei batteri fecali Escherichia coli ha superato le 2000 Ufc per 100 millilitri d'acqua. La maglia nera di questa ‘classifica’ spetta a due punti in provincia di Brescia: uno sulla foce del torrente nei pressi del porto di Padenghe sul Garda e l’altro nella zona dello scarico nei pressi della Spiaggia d'Oro a Desenzano del Garda.

Entro i limiti di legge gli altri punti analizzati, ovvero lo scarico a sud della Lega Navale sempre a Desenzano, la foce del torrente Barbarano e la foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive, entrambi nel territorio comunale di Salò.

“Alla luce delle criticità che ancora insistono sul Garda, è urgente mettere mano all’intera infrastruttura di collettamento dei reflui che oggi presenta troppe falle – ha affermato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – come era prevedibile i risultati delle analisi della Goletta dei Laghi ci rimandano un quadro ancora inquietante per il basso lago”.

 

Al contrario promosso il Trentino, per la verità qui non sono stati effettuati rilevamento, questo perché – spiegano gli addetti ai lavori: “Negli anni passati non sono mai state rilevate criticità, anzi le acque sono sempre state trovate in buone condizioni, si è pensato dunque non fosse necessario eseguire dei campionamenti”.

 

Buone notizie anche per il lago d’Iseo, tra Brescia e Bergamo e il lago di Santa Croce in provincia di Belluno che superano l’esame di Legambiente a pieni voti.  

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