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La Lav denuncia di nuovo Fugatti: “M57 è rinchiuso illegalmente al Casteller, pronti ad attivarci anche con la Corte dei Conti”
Il presidente della Pat Maurizio Fugatti è stato nuovamente denunciato da un’associazione animalista, la Lav: “M57 è recluso al Casteller in condizioni di grave stress psico-fisico abbiamo inviato anche una diffida affinché si proceda all’immediata liberazione dell’orso”

TRENTO. Ci sono una serie impressionante di contestazioni, che vanno dalla violazione dei principi sulla protezione della biodiversità al procurato danno erariale, fra le accuse che la Lav rivolge al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti in relazione alla detenzione dell’orso M57 all’interno del recinto del Casteller.
“Abbiamo potuto appurare – sostengono dall’associazione – che la Pat non ha emesso alcun atto che abbia giustificato la cattura e la detenzione di M57”, motivo per cui gli attivisti ritengono che l’animale sia stato catturato senza alcuna autorizzazione. Proprio per questo la Lav ha deciso di diffidare Fugatti chiedendo l’immediata liberazione dell’orso, consentendogli così di prepararsi al letargo in libertà.
“M57 è recluso al Casteller in condizioni di grave stress psico-fisico – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, animali selvatici – abbiamo quindi nuovamente denunciato il presidente Fugatti alla procura della Repubblica, inviandogli anche una diffida perché provveda all’immediata liberazione dell’orso”. È la stessa associazione che ricorda l’ispezione condotta dai carabinieri al Casteller, durante la quale vennero rilevate diverse criticità (articolo QUI).
La Lav ha inoltre scritto una lettera a tutti i consiglieri provinciali, con la quale li informa della nuova azione penale che, ancora una volta, metterà la Provincia al centro dell’attenzione nazionale, per la cattiva gestione del rapporto con gli orsi. Per evitare l’ulteriore sovraesposizione negativa della Provincia, è stato chiesto ai consiglieri di attivarsi concretamente per ottenere la liberazione dell’orso. “Se M57 non sarà subito rimesso in libertà – avverte la Lav – siamo pronti a denunciare Fugatti anche alla Corte dei Conti per il danno erariale da lui procurato”.
Gli animali selvatici, com’è noto, appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato e nessuno se ne può disporre liberamente. “Lo sanno bene l’ex presidente della Provincia di Bolzano e il suo dirigente dell’ufficio caccia – sottolineano gli attivisti – che sono stati costretti a pagare allo Stato quasi un milione di euro di tasca propria, per avere concesso l’uccisione illegale di animali selvatici, proprio a seguito di un’azione legale intentata dalla Lav nei loro confronti presso la Corte dei Conti”.