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Orsi al Casteller, “Struttura inidonea, non garantisce il benessere degli animali”, l’Oipa scrive agli europarlamentari
Dopo le immagini diffuse da alcuni attivisti entrati di nascosto al Casteller l’Oipa attende il riscontro alla denuncia-querela dove si chiede il sequestro della struttura: “Il video dimostra quello che abbiamo sempre detto, gli orsi sono reclusi in cubicoli di cemento”. Inviata anche una lettera al Parlamento europeo

TRENTO. “Lo abbiamo sempre detto che gli orsi reclusi nel Casteller vivono in cubicoli di cemento. Il video diffuso da alcuni attivisti trentini ne è la riprova”. Così l’Oipa commenta le immagini pubblicate dagli attivisti del Centro Sociale Bruno e dell’Assemblea Antispecista che nell’ambito della campagna “Stop Casteller” si sono infiltrati nella struttura.
“Aspettiamo ancora dalla procura di Trento un riscontro alla denuncia-querela depositata con l’istanza di sequestro preventivo della struttura – spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – il centro di detenzione del Casteller è inidoneo e non garantisce il benessere degli animali reclusi per la cui libertà stiamo lottando da mesi nelle aule giudiziarie”. Condizioni attestate anche dai carabinieri del Cites. Proprio per questo era stata presentata un’istanza di sequestro preventivo del Centro faunistico del Casteller che era andata ad aggiungersi alle numerose iniziative legali a tutela degli orsi.
L’Oipa però ha scelto di chiedere aiuto anche al Parlamento Europeo. “Stiamo inviando in questi giorni una lettera aperta agli europarlamentari – prosegue Comparotto – chiedendo un loro intervento a tutela degli orsi rinchiusi, specie protetta, che la Provincia di Trento sta gestendo a colpi di ordinanze di cattura e addirittura di abbattimento. Invece, la prevenzione delle incursioni dei plantigradi, oltre a evitare problemi agli umani, agli animali e alle cose, costa molto meno del loro stesso mantenimento in cattività e dei risarcimenti danni”.