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I biodistretti di Trento, Valle dei Laghi e Val di Gresta uniscono le forze. "Chiediamo il riconoscimento giuridico e politiche di supporto al biologico"

I biodistretti di Trento, Valle dei Laghi e Val di Gresta hanno deciso di unire le forze per creare un'unica entità. Per questo, potendo contare su quasi 1400 aziende agricole, si rivolgono decisi alla Pat. "Riconosceteci dal punto di vista giuridico e supportate il biologico"

Di Nereo Pederzolli - 21 gennaio 2021 - 18:26

TRENTOIl biologico esce allo scoperto e mette in campo l’alleanza strategica tra tre distinte zone agricole trentine, da qualche stagioni impegnate nella "controffensiva bio". Tris in uno, per coltivare il futuro di un settore agricolo variegato quanto preparato. Pronto per ottenere giusto riconoscimento, valorizzazione e una promozione istituzionale davvero "a tutto campo". Il bio cresce, lentamente, ma in maniera precisa. Nel giro di poche stagioni ha visto nascere – o "in conversione" – quasi 1400 aziende agricole tra le oltre 10 mila che operano in Trentino. Nel pieno rispetto della Natura sono coltivati quasi 10 mila ettari. Aziende che operano con entusiasmo, che guardano oltre i risicati incentivi elargiti dagli enti di supporto all’agricoltura montana.

 

Numeri decisivi nei tre ambiti che oggi si sono presentati – alleati – nel corso di una video conferenza con la regia nella sede della Cantina sociale di Trento. Vale a dire: il bio distretto che gravita sul territorio di Trento, quello della Valle dei Laghi e lo "storico" – in quanto tra i pionieri del settore – che opera nella Val di Gresta, gli orti e i cavoli più importanti e decisivi che certe banali quanto scettiche considerazioni.

 

"Alleanza a tre come passaggio operativo, per incidere sulle dinamiche produttive, essere riconosciuti a livello istituzionale e dunque ottenere un doveroso riconoscimento", ha esordito Giuliano Micheletti, vitivinocoltore della nouvelle vague del bio, vigne incastonate a Man di Trento, sul colle di San Rocco in un pianoro in quota sopra Drena, verso le Marocche e il Garda. "Il biodistretto di Trento conta già su 1400 ettari gestiti da quasi 500 agricoltori. Con riscontri più che positivi. Basta citare un dato: 6 dei 14 vini premiati nel 2020 con i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso sono stati prodotti da aziende socie del biodistretto. Imprenditori che hanno puntato sul biologico, investendo con lungimiranza e ottenendo importanti riscontri, anche a livello economico".

 

Giuliano Micheletti presenta l’alleanza strategica del "trio bio" chiedendo che il comparto sia accreditato al Tavolo Verde che opera in Provincia. Lo sottolinea subito anche Michele Bordoli, sindaco di Madruzzo e presente in qualità di rappresentante del bio distretto Valle dei Laghi. "Coinvolgere i produttori biologici nei bandi pubblici per l’assegnazione di produzioni destinate alle mense, specialmente a quelle scolastiche. Ma anche convincere i comuni a mettere nei ‘piani regolatori' aree riservate al bio. Madruzzo lo ha fatto e diverse aziende - cantina Toblino su tutte – sono da tempo impegnate nella divulgazione di questa pratica colturale". E ancora: rafforzare i legami con Fondazione Mach, per affrontare cambiamenti climatici oltre che colturali.

 

Bio e formazione professionale. E’ su questo che ha insistito anche Loris Cimonetti, imprenditore nel settore delle erbe officinali, esponente del bio distretto grestano. "La FEM deve potenziare l’unità agricola del bio e rispondere in maniera organica alle esigenze del comparto. Per togliere burocrazia, attivare meccanismi di promozione anche con Trentino Marketing, ma pure attivando precisi concorsi di formazione".

 

Avviata una seria quanto serrata contrattazione con l’assessora provinciale al settore primario Giulia Zanotelli, per discutere di PAC – politica agricola comunitaria – e tutta una serie di "piani sviluppo" legati alla ruralità. Incontro via web, confronto aperto, con base in una cantina sociale. Occasione per cercare sinergie tra mondi vicini seppur diversi – la cooperazione e i vignaioli – che forse grazie al bio possono – potranno? – imboccare medesime strategie. Per incentivare la scelta delle produzioni biologiche, insidiate dal calo negli acquisti registrati a livello europeo, colpa della pandemia, dalla diminuzione della capacità di spesa di tante famiglie.

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