
Campeggio abusivo nell'area protetta sul lago di Levico, [...]

"Nessun impatto della centrale idroelettrica [...]

Lo spettacolo delle stelle cadenti (FOTO): ecco perché [...]

Crisi idrica, a Malcesine l'acqua del Garda non bagna [...]

Cantine Ferrari, al via la vendemmia anticipata e [...]

“Danni paragonabili a quelli di Vaia”: allarme [...]

La lettera aperta degli scienziati alla politica: [...]

Caldo e siccità, per i boschi in Trentino è già [...]

Una nuova fonte d'acqua a Civezzano: ''Passo fondamentale [...]

Gli animalisti scrivono al ministro: “Sospendere la [...]
Emergenza siccità, recuperati 300 chili di pesce dal torrente che rischia di rimanere in secca
Ci sono volute circa 3 ore e un squadra composta da una decina di volontari per recuperare i pesci dal torrente: “I corsi d’acqua sono in affanno”

ARZIGNANO. L’operazione di salvataggio è stata condotta dalla polizia provinciale di Vicenza che nella giornata di ieri, 24 giugno, ha chiamato a raccolta i volontari dei Bacini di pesca Agno-Chiampo, Bacino B e Pabat per mettere in salvo 300 chili di pesce.
Questa vuole essere una risposta concreta al grido d’allarme lanciato qualche giorno fa dal tavolo voluto dal consigliere provinciale con delega alla polizia provinciale Mattia Veronese sul tema della siccità.
“I corsi d’acqua sono in affanno – sottolinea Veronese – i Consorzi di Bonifica cercano di garantire il deflusso minimo vitale, contemperando l’esigenza di salvaguardare da un lato i pesci, dall’altra i raccolti permettendo il prelievo per irrigazione. Un lavoro non semplice, soprattutto in tempi in cui la coperta è corta e a tirarla troppo si rischia di lasciare fuori qualcuno”.
Ci sono volute circa 3 ore e un squadra composta da una decina di volontari per recuperare i pesci dal torrente Chiampo, in un tratto che va dal ponte di San Bortolo a quello di San Zeno, proprio nel centro ad Arzignano.
“Per evitare un’ecatombe di pesci – prosegue Veronese – gli stessi Consorzi ci hanno chiesto di intervenire per spostare i pesci dai canali più a rischio siccità e portarli dove ancora un livello di acqua accettabile e l’ossigenazione possono garantire loro la vita. E la Provincia risponde facendo tutto ciò che può, con i pochi agenti di polizia su cui può contare, ma con la volontà di agire bene e in fretta”.