"Ad Alba Chiara Baroni vittima di femminicidio", la stele verrà posizionata a novembre
La posa della stele aveva spaccato il consiglio comunale di Tenno e portato alle dimissioni dell'allora sindaco Ginaluca Frizzi. Nel frattempo è nata l'associazione "Progetto Alba Chiara", una raccolta fondi in memoria delle ragazza, a favore delle donne che hanno subito violenza e dei servizi antiviolenza

TENNO. "Ad Alba Chiara Baroni vittima di femminicidio", la stele in ricordo della ragazza uccisa dal fidanzato sarà inaugurata il prossimo 24 novembre e sarà posata in località Gron a Tenno.
Una stele che aveva provocato un terremoto in Consiglio comunale e le dimissioni del sindaco Gianluca Frizzi. Un gesto forte per smuovere i colleghi nel prendere una decisione.
"Non sono con l'una o con l'altra famiglia - aveva detto l'ex primo cittadino - ma sono con Alba Chiara, perché lei non ha potuto decidere, non siamo sempre padroni della nostra vita. Una scelta forte nel segno del grande rispetto per un fatto che ha lacerato una comunità piccola come la nostra" (Qui articolo).
La memoria corre a quel terribile 31 luglio, quando il fidanzato prima uccide a colpi di pistola Alba Chiara Baroni di 20 anni, e quindi si toglie la vita. E Consiglio comunale e maggioranza, a quasi un anno di distanza, si erano divisi nel sostegno alla posa di una stele in ricordo di Alba Chiara.
Da qui il gesto di dimettersi ("Non dobbiamo dimenticare - aveva aggiunto l'ex sindaco - che siamo davanti a un dramma per entrambe le famiglie. Nessuno giudica l'atto, ma non si può restare indifferenti davanti alla richiesta della famiglia"), non prima di aver presentato la richiesta di prendere questa decisione: un "Sì", "No" o "Astenuto".
Nei giorni seguenti il Consiglio comunale aveva superato l'impasse per acconsentire alla richiesta della famiglia, fino alla decisione della posa della stele il 24 novembre di quest'anno. Nel frattempo è nata l'associazione "Progetto Alba Chiara", una raccolta fondi in memoria delle ragazza, a favore delle donne che hanno subito violenza e dei servizi antiviolenza gestiti da Fondazione Famiglia Materna, ente no profit di Rovereto.
Il progetto è promosso dalla famiglia Baroni e da Amici di Famiglia Onlus associazione di volontari che sostengono Famiglia Materna (Qui info per sostenere l'iniziativa).