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Anche a Trento appaiono i manifesti shock. Si pensa ad una azione anarchica
Le scritte fanno riferimento ad uno dei condannati per la vicenda della giovane mantovana, appena 18enne, violentata da tre "compagni", la notte del 12 settembre del 2010

TRENTO. Sono comparsi anche a Trento i manifesti con la scritta “Francesco Concari stupratore infame” e che fanno riferimento ad una delle persone coinvolte nello stupro di gruppo avvenuto nel settembre del 2010 in Via Testi, a Parma, nell’allora sede del collettivo antifascista.
Una bruttissima storia che vede come vittima una giovane mantovana, appena 18enne, violentata da tre "compagni", la notte del 12 settembre del 2010.
La ragazza, all'epoca dei fatti appena maggiorenne, originaria del mantovano, era stata invitata da un gruppo per una festa. Secondo quanto raccolto all'epoca dei fatti, dopo essere stata drogata, fu stuprata a turno, e abbandonata con i segni della violenza addosso.
Sulla vicenda si era costruito inizialmente un muro di silenzio. Nel 2013, quando i carabinieri, dopo l'esplosione di una bomba vicino a una sede di Casapound, iniziano a indagare la galassia dei gruppi anarchici e antagonisti. Durante queste indagini si viene in possesso di un cellulare Nokia, sui cui trovano il filmato dello stupro.
Da qui scatta la denuncia d'ufficio per stupro di gruppo e ai domiciliari finiscono Francesco Cavalca, Francesco Concari, di 29 anni, e Valerio Pucci. Nel luglio scorso la condanna dei tre da parte del tribunale di Parma. Quattro anni e otto mesi per i parmigiani Cavalca e Concari, quattro al romano Pucci.
La stessa frase riportata nei manifesti apparsi a Trento è stata riportata nei mesi scorsi anche in alcuni siti che gravitano nell'orbita anarchica.