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Aquarius, un presidio per dire a Lega e 5 Stelle: #Apriteiporti. Alle 18 davanti al Commissariato del Governo

La proposta del gruppo Non una di meno ha raccolto molte adesioni: "Scendiamo in piazza per riconoscere l'autodeterminazione, i desideri e il coraggio delle persone che si mettono in viaggio per seguire i propri bisogni"

Pubblicato il - 12 giugno 2018 - 10:58

TRENTO. La decisione del governo giallo-verde di chiudere i porti italiani, lasciando la Aquarius con il suo carico di vite umane in balia del braccio di ferro con Malta e con l'Europa, ha suscitato l'indignazione di molti, anche se ora lo stallo si è risolto con l'intervento spagnolo che ha garantito l'approdo alla nave delle Ong.

 

Un'indignazione che si è trasformata in una mobilitazione e  che grazie al passaparola di Facebook si è concretizzata in un presidio che si terrà questa sera davanti al Commissariato del Governo in Corso 3 Novembre alle ore 18. A lanciare l'idea di una manifestazione il gruppo Non una di meno.

 

"Scendiamo in piazza per riconoscere l'autodeterminazione, i desideri e il coraggio delle persone che si mettono in viaggio per seguire i propri bisogni. Per reclamare l'apertura dei porti - scrivono - e dire chiaramente che non accettiamo e non accetteremo la brutale violenza del razzismo diventato forza di governo".

 

Molte le adesioni: Ali Aperte, Antenne Migranti - Monitoraggio lungo la rotta del Brennero, Assemblea Universitaria Antifascista Antirazzista e Antisessista, Associazione TEA - generi a confronto, Azione Caotica, Centro Astalli Trento, Centro Sociale Bruno, Collettivo Mamadou, Collettivo transfemminista queer Trento, CUR- Collettivo Universitario Refresh, Nero su Bianco - Tracce d'Africa, Richiedenti Terra, UDU Trento, Deina Trentino Alto Adige, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Arte Migrante Trento, Libera Trentino, Gr.i.s Trentino, Arcigay del Trentino, Arci del Trentino, Amnesty Trento, Gruppo EmergencyTrento, Rete degli Studenti Medi Trento, JEF Trento, Dolomiti Pride, Il Gioco degli Specchi, Divieto di Sosta.

"La chiusura dei porti italiani all'attracco delle navi che portano in salvo persone disperate fuggite dall'inferno libico, che il nostro precedente governo ha scelto di sostenere economicamente, spostando l'olocausto dal mar Mediterraneo alla Libia, pone in evidenza la deriva xenofoba e fascista di questo governo".

 

"A Salvini, a Di Maio vogliamo dire che noi resisteremo e con noi tutte le persone che vogliono impegnarsi nel costruire insieme opposizione resistente", scrive Non una di meno. "Vi aspettiamo numerose e numerosi - conclude il comunicato - per dire a Salvini #NoiCiSiamoTiSfidiamo #ApriteIPorti #AbbatteremoIConfini #SpalancheremoLePorte e lo faremo in nome dell'umanità".

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