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Arriva il Giro e la finanza sequestra polo e magliette contraffatte
Il Gruppo di Trento ha bloccato due furgoni carichi di abbigliamenti sportivi e magliette griffate. In un caso la licenza di vendita era francese e quindi non valida nell'altro era merce falsa

TRENTO. Arriva il Giro e come tutti i grandi eventi si porta dietro abusivismo commerciale e prodotti contraffatti. La Guardia di Finanza di Trento in occasione del passaggio del 101° Giro d’Italia nel capoluogo trentino è scesa in pista per contrastare i traffici illeciti fermando un furgone commerciale carico di polo con marchio contraffatto e un secondo furgone che trasportava magliette, pantaloncini e accessori da ciclismo.
Nel dettaglio una pattuglia delle Fiamme Gialle del Gruppo di Trento ha fermato nei pressi di Mezzolombardo, ieri mattina, un furgone commerciale, per verificarne il carico. A prima vista, i documenti di trasporto esibiti dal conducente, un cittadino italiano originario del veronese, e la merce trasportata sembravano essere a posto, ma i finanzieri hanno cominciato a effettuare un riscontro fisico del carico, trovando anche diverse scatole contenenti in tutto 106 polo di vari colori, riportanti il marchio “Coveri”, per le quali il conducente non ha saputo giustificare l’acquisto e l’originalità.
Le polo, che a prima vista potevano essere confuse con quelle originali perché di ottima fattura, erano in realtà false poiché presentavano caratteristiche particolari che le rendevano chiaramente diverse da quelle ufficiali: tutti dettagli che non sono sfuggiti agli occhi attenti dei militari. Tutti i capi sono stati sequestrati, il conducente segnalato per la violazione degli articoli del codice penale che riguardano contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, che prevedono pene, nel massimo, da sei mesi a tre anni e con la multa da 3.500 a 35.000 euro.
Nel giorno del passaggio del 101° Giro d’Italia a Trento è stato, poi, fermato e segnalato amministrativamente un cittadino francese che trasportava in un furgone per la successiva vendita magliette, pantaloncini e accessori da ciclismo. Il commerciante aveva con sé una licenza di commercio francese che però non è valida in Italia (così come la licenza italiana non ha validità in Francia) e pertanto l’attività di vendita è stata considerata abusiva; oltre alla contestazione di una sanzione amministrativa da 1.500 a 9.000 euro ai sensi della legge provinciale sul commercio, al cittadino francese sono stati sequestrati quasi cinquemila prodotti per la successiva confisca.