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Corruzione, nei guai un imprenditore e un giudice onorario. Il Tribunale di Trento li mette ai domiciliari
Si tratta di due professionisti veronesi. Al momento non compare nessun trentino tra gli indagati ma la vicenda potrebbe rivelare sorprese perché è tuttora in corso

TRENTO. Un giudice onorario e un architetto veronese sono finiti ai domiciliari con l'accusa di corruzione. La Sezione Anticorruzione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trento ha eseguito oggi le due ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip di Trento nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica.
Al momento non compare nessun trentino tra gli indagati ma le indagini potrebbero rivelare sorprese. Nel mese scorso sono state eseguite dalle Fiamme Gialle svariate perquisizioni presso abitazioni e studi professionali delle province di Padova e Verona ma la fase di indagine è tuttora in corso.
I colpiti dalle misure, con l’accusa di corruzione, sono quindi C.B., 45 anni, e D.J.R. di 58 anni. Il primo è un avvocato padovano che esercita anche la funzione di Giudice Onorario del Tribunale Civile di Verona, al quale viene contestata l’attribuzione, dietro illecito compenso, ad altri professionisti, di incarichi di custodia e di consulenze, connessi alla gestione di procedure di esecuzione giudiziaria.
Il secondo è un architetto veronese, al quale viene contestato il pagamento di una “mazzetta” a C.B., pari al 10% dei compensi per svariati incarichi di perito affidatigli direttamente da .C.B. stesso. Parallelamente, il Gip presso il Tribunale di Trento ha disposto il sequestro preventivo per equivalente delle somme oggetto di scambio corruttivo, ammontanti a 29.900 euro, pari al totale dei compensi per incarichi ottenuti illecitamente e alle “mazzette” ottenute.