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Il Comune lo ammette: ''Skipass dei vigili usato dall'amico di un agente''. Ma per il comandante è solo una leggerezza
Amarezza da parte dei 5 Stelle che avevano denunciato il fatto: "Siamo stati insultati e denigrati, il sindaco negava e ci accusava di voler gettare fango sull'intero Corpo della Polizia locale"

TRENTO. Era l'inizio di gennaio quando i consiglieri del MoVimento 5 Stelle del Comune di Trento denunciavano l'uso improprio di uno skipass gratuito in uso al Corpo della Polizia locale. Un perfetto sconosciuto, ma ben conosciuto da colui che gli ha ceduto lo skipass, sciava bellamente sulle piste del Bondone senza pagare un soldo.
L'accusa era stata vissuta dal sindaco Andreatta come un attacco a tutti i vigili urbani e volarono minacce di querela contro i consiglieri che si erano permessi di gettare cattiva luce sull'onorabilità del Corpo della Polizia locale. Ora l'ammissione per bocca dello stesso comandante Lino Giacomoni: "E' successo, è vero".
"Un caso isolato", ha però precisato davanti alla riunione riservata della Commissione vigilanza del Comune. Per il comandante si tratta di una semplice leggerezza che mai si era verificata in precedenza e che non succederà più. Anche l'amministratore di Trento Funivie Rigotti a suo tempo aveva ammesso il caso, e anche lui parlava di caso isolato, tanto che la società non aveva sporto denuncia e nemmeno ritirato lo skipass.
Dopo la riunione riservata di ieri, prende però la parola uno dei protagonisti della vicenda, il consigliere grillino che per primo sollevò il caso. "Costernato, offeso, arrabbiato. Questi i primi sentimenti che ho provato questa mattina venendo a conoscenza dell'esito della commissione vigilanza", scrive in una nota Andrea Maschio.
"Venni apostrofato come colui che voleva delegittimare il corpo della Polizia Locale. Il Sindaco affermo che tutto quello che si richiedeva nella mia domanda di attualità era falso ed inventato, che si stava valutando l'opportunità di una querela nei miei confronti".
"Ora vengo a sapere che invece il fatto è accaduto realmente - afferma il consigliere - e nell'ammetterlo lo si banalizza come un caso isolato, come una semplice leggerezza. Come ebbi modo di dire in aula, lo stesso amministratore di Trento funivie ebbe a confermare che il fatto era accaduto ma ciò non fermò il Sindaco dall'accusarmi di voler deliberatamente denigrare il corpo di Polizia".
"Ciò che trovo ancora più grave del fatto in se è il modo - conclude Maschio - il tono e le minacce messe in atto nei miei confronti dal Sindaco in aula in fase di discussione della domanda di attualità. Sono veramente amareggiato".