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Maltempo, centinaia di milioni di euro di danni: chiesto lo stato di emergenza al Consiglio dei Ministri
E' appena iniziata la conta dei danni ma è già evidente che tra boschi rasi al suolo (1,5 milioni di metri cubi di piante), strade da rimettere a posto (almeno 400 di quelle forestali), abitazioni e aziende distrutte, saranno molto ingenti i lavori da fare. La Pat ai cittadini: "Tenete da parte la documentazione delle spese sostenute''

TRENTO. Almeno 400 strade forestali dovranno essere rifatte e poi ci sono i ponti crollati (uno, quello di Stramentizzo concluso solo nel 2016 e costato 4 milioni di euro), ci sono interi boschi devastati con migliaia di alberi abbattuti, sradicati, per un totale di circa 1,5 milioni di metri cubi di piante rimaste a terra. Per non parlare dei danni alle abitazioni (solo a Novaledo ci sono state 50 case scoperchiate), alle aziende private (si pensi a Levico che ha visto devastati dagli allevamenti di polli alle pescicolture) e poi ci sono i problemi per l'agricoltura (con i piccoli frutti della Valsugana messi a dura prova per non parlare dei vigneti nella Valle dell'Adige) quelli ai luoghi culturali e turistici, c'è Dimaro in ginocchio come parte della Val di Fiemme e della Val di Fassa.
Insomma il disastro è stato davvero enorme. Si parla di centinaia di milioni di euro di danni, anche se ancora non si riesce a quantificare la portata di quanto accaduto. Intanto la Provincia ha proclamato lo stato di emergenza e ora si chiederà allo Stato di aiutare il Trentino a rialzarsi. Per gestire dal punto di vista finanziario la prima fase degli interventi di ricostruzione e ripristino delle strutture e dei siti danneggiati, la Giunta provinciale, convocata in via straordinaria nel tardo pomeriggio di ieri dal presidente uscente Ugo Rossi, ha approvato una delibera con cui vengono individuate, all'interno del bilancio della Provincia, le risorse necessarie a garantire gli interventi più urgenti. Alla riunione di Giunta ha partecipato anche il presidente eletto lo scorso 21 ottobre, Maurizio Fugatti.

L’ambito fra i più colpiti appare quello delle foreste, come detto, con circa un milione e mezzo di metri cubi di alberi schiantati e poi, ovviamente, vi sono quelli legati alla sistemazione delle strade, senza dimenticare i danni alle proprietà private, abitazioni e imprese a cui, ovviamente, verrà data risposta. Le spese che i privati sosterranno per ripristinare le proprie pertinenze saranno poi indennizzate secondo degli appositi criteri che saranno stabiliti successivamente dalla Giunta provinciale, analogalmente a quanto successo con il nubifragio avvenuto a Moena la scorsa estate.
La cosa importante, spiega la Provincia, è che cittadini e imprenditori tengano da parte la documentazione delle spese sostenute. La Giunta ha inoltre deciso, tramite un’ulteriore delibera, di chiedere al Consiglio dei Ministri, come previsto da una norma di attuazione del 1974, lo stato di emergenza per il territorio trentino e di poter quindi rientrare negli stanziamenti che saranno decisi a livello nazionale per supportare le regioni colpite dal maltempo.